La La cittadina di Tollo, in Abruzzo, provincia di Chieti, è al centro di un territorio collinare di particolare bellezza, a pochi chilometri dal mare Adriatico e a una trentina dal massiccio della Maiella. Il microclima fatto di brezze ed ideali escursioni termiche, la presenza di vitigni autoctoni antifillossera e di terreni sapientemente classificati nelle loro tipologie, fanno del vino il prodotto simbolo di Tollo (già noto in epoca romana) e quindi hanno posto da subito all’attenzione degli intenditori la nuova Doc Tullum, arrivata solo nel 2008 a premiare il lavoro di imprenditori locali che, lavorando sulla tradizione, vogliono dispiegare al vino di Tollo un futuro di rinnovamento nella qualità più totale.
Ecco allora che in una delle più piccole Doc italiane è nata la piccola azienda “Feudo Antico” (www.feudoantico.it), che arriva oggi a proporre 70 mila bottiglie l’anno e che come obiettivo si pone di arrivare a 120 mila.
«Non ci interessa la quantità – afferma il direttore generale Andrea Di Fabio – ma unicamente vogliamo riproporre in termini moderni la nostra produzione tradizionale, per questo abbiamo scelto anche una bottiglia di vetro pesante a forma della anforetta usata un tempo dai nostri contadini. Dentro c’è il meglio dei nostri vitigni: Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano, Passerina, Pecorino, in blend o in purezza». Per la prima volta il vitigno Pecorino in purezza è qui diventato Doc (solo 80 quintali di uva per ettaro, non fa legno). Vessillo dell’azienda è il Rosato Igp Terre di Chieti, da uve Montepulciano vinificate in bianco, con macerazione ridotta e fermentazione del mosto fiore in botti da 225 litri. Una vinificazione sperimentale che dà un rosato prodotto a fermentazione spontanea e non filtrato, dal colore seducente e una grande ricchezza aromatica.
«Propongo questi vini da un anno circa – ha detto Alessandro Capurro, che rappresenta Feudo Antico con la sua Wine & Spirits di Seriate (Bg) – e devo dire che l’interesse dei ristoratori e delle enoteche è stato buono. Il marchio è nato con tutte le carte in regola e un buon rapporto qualità-prezzo».
In una calda serata di fine estate, il giardino del ristorante “La Caprese” di Mozzo (Bg), patron Bruno Federico, da 35 anni protagonista della cucina e della cantina nel suo conosciutissimo locale, ha ospitato una cena-degustazione nel corso della quale la cucina marinara caprese ha sposato egregiamente i vini di “Feudo Antico”. In particolare sono stati degustati il Tullum Doc Bianco ( (Trebbiano 75%, Passerina 15%, Pecorino 10%), il Tullum Doc Pecorino in purezza e il Cerasuolo d’Abruzzo Rosato Igt. Non si è potuto servire il pur atteso Tullum Doc Passerina perché la richiesta degli ultimi mesi è stata forte e le scorte in azienda si sono esaurite.
Inutile dire che la serata è stata piacevolissima, con abbinamenti interessanti dei Tullum Doc con pesce crudo, insalata di molluschi, minestra alla pescatora, totanetti in pignatta.
Nella foto, da sinistra, Andrea Di Fabio, Bruno Federico, Alessandro Capurro.