Niente più plastica per tenere unite le confezioni delle bottiglie d’acqua. Sono sufficienti due fili dal peso di tre grammi, uno orizzontale per tenere unite le bottiglie e uno verticale per il trasporto, per creare un imballo quasi invisibile, ma comodo, efficace ed ecologico. È la rivoluzione lanciata sul mercato dal Gruppo Bracca – Pineta Acque Minerali, con due dei suoi cinque brand, Acqua Pineta e Acqua Presolana Unes che diventano i primi marchi al mondo ad utilizzare il fardello invisibile.
La novità è stata presentata ufficialmente domenica 1 aprile 2012 nel corso della convention “L’eccellenza ecosostenibile”, organizzata a Bergamo dal Gruppo Bracca – Pineta in occasione del 105esimo anniversario della sua fondazione, con l’obiettivo di fare il punto sull’andamento del mercato delle acque minerali in Italia e sullo straordinario sviluppo che ha contraddistinto l’azienda negli ultimi anni, dando allo stesso tempo a più di 400 ospiti la possibilità di conoscere e apprezzare il patrimonio artistico, storico, culturale ed enogastronomico del territorio bergamasco.
Il fardello invisibile, va ad affiancare quello tradizionale (imballo in pellicola di plastica termoretraibile), con moltissimi vantaggi sia per l’ambiente, sia per il consumatore. Con il nuovo sistema, infatti, il consumo di energia necessaria per il confezionamento si riduce del 12,4% e la quantità di plastica da smaltire del 14,8%. Il peso della plastica dell’imballo totale, comprensivo delle bottiglie, è ridotto del 14%, valore che sale al 90% se si considera esclusivamente l’involucro esterno. Inoltre il fardello invisibile assicura un’apertura facilitata, senza dover ricorrere alle forbici, più resistenza nel trasporto e una riduzio e degli ingombri dei rifiuti dopo l’uso.
“Il progetto è partito a luglio dell’anno scorso al fine di soddisfare la necessità e l’esigenza che i supermercati Unes avevano di lanciare sul mercato un’acqua minerale che presentasse un impatto ambientale minore – ha commentato Ernesto Bordogna, Presidente del Gruppo Bracca – Pineta, aprendo i lavori -. Questo lavoro è un esempio di velocità ed efficienza decisionale, possibile grazie al nostro organigramma, inserito in un’azienda gestita ancora in modo famigliare e umano, dove conosciamo personalmente i nostri clienti e i nostri dipendenti, uno per uno. La passione di questa squadra, unita alla vocazione per l’innovazione e alla cura dei dettagli, ci ha portato ad arrivare prima degli altri”.
La crisi non ha risparmiato nemmeno un mercato forte come quello italiano, dove l’acqua minerale raggiunge la quasi totalità delle case con un consumo annuo totale di 11 miliardi di litri, pari a 190 litri pro-capite. Dal 2007 i consumi non sono più in crescita, impattando significativamente su molte aziende, ma non sul Gruppo Bracca – Pineta, che negli ultimi 4 anni ha visto aumentare le vendite di oltre 67 punti percentuali.
“In un contesto difficile come quello attuale occorre percorrere strade nuove- ha spiegato Gianfranco Morandi, Direttore Generale del Gruppo -. Per le aziende è fondamentale ridare attrattività ai prodotti, evidenziando le caratteristiche peculiari dell’acqua minerale, intesa come bene unico, da non confondere con nient’altro, e puntare sull’innovazione sostenibile per ridurre l’impatto ambientale, tema eticamente imprescindibile e vicino alla sensibilità della maggior parte dei consumatori”.
È stata questa la linea seguita dal Gruppo Bracca . Pineta, che negli ultimi anni ha sostenuto importanti investimenti per poter contare su macchine soffiatrici in grado di produrre bottiglie più leggere, che hanno permesso di ridurre l’utilizzo delle materie prime, il costosissimo PET, di limare i costi di trasporto e di abbattere il consumo di energia elettrica del 30%.
“Il nostro obiettivo principale è quello di garantire al consumatore la qualità e la purezza con cui la nostra acqua sgorga dalle sorgenti – ha spiegato Cristian Magoni, Direttore Tecnico del Gruppo -. È un obiettivo raggiungibile solo puntando sulla tecnologia e rivedendo continuamente i processi produttivi. Abbiamo investito 2 milioni di euro per avere nuovi impianti che ci hanno permesso di abbattere significativamente il peso delle bottiglie e il consumo di energia elettrica, raggiungendo risultati straordinari anche in termini di impatto ambientale. Ora però non possiamo andare oltre con la riduzione dell’imballo primario, cioè la bottiglie. Da qui è arrivata l’idea di agire sull’imballo secondario, lanciando sul mercato il fardello invisibile”.
Un investimento di oltre 700 mila euro, che ha permesso di acquistare, unici al mondo, il macchinario che rende possibile questa nuova tipologia di imballaggio. Prodotto da Krones, la nuova macchina consente l’imballaggio di 24 mila bottiglie all’ora e ha valso all’azienda tedesca, al Gruppo Bracca – Pineta e ai Supermercati Unes, l’Oscar per il miglior imballaggio 2012 – sezione movimentazione e B2B. Alla convention è intervenuto anche Gabriele Nicotra, Direttore Generale Supermercati Unes e U2 che ha illustrato ai partecipanti le modalità di come è nata l’idea originaria del progetto e soprattutto gli eccellenti risultati di vendita ottenuti dal nuovo prodotto negli ultimi 6 mesi.
Tra i primati dell’Acqua Pineta evidenziati nel corso della convention, anche quello di essere stata autorizzata dal Ministero della Salute come acqua dei bambini, in virtù della buona concentrazione di calcio e del bassissimo contenuto dii sodio, fosfati e nitrati, che la rendono particolarmente idonea per essere usata nell’alimentazione del neonato e del lattante.
“L’acqua minerale nasce purissima alla sorgente, viene imbottigliata mantenendo inalterate le sue qualità e il suo buon sapore naturale. Arriva incontaminata nelle case dei consumatori solo dopo aver superato rigidi controlli e dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni – hanno spiegato Anna Ronchi, Direttore Qualità del Gruppo Bracca – Pineta, e Augusto Galli, già Direttore del Laboratorio ARPA di Bergamo -. L’acqua del rubinetto invece arriva nelle case dopo aver percorso chilometri di tubature ed essere stata potabilizzata e nessun filtro, nemmeno quelli contenuti nelle moderne caraffe filtranti, può trasformare l’acqua del rubinetto in acqua minerale”.
Anche altri due brand del gruppo, Nuova Fonte Bracca e Presolana, a breve riceveranno il riconoscimento di acque autorizzate per l’alimentazione dei neonati da parte del Ministero della Salute. “Questo riconoscimento è solo uno dei traguardi che attendono nell’imminente futuro il Gruppo Bracca – Pineta, che in estate lancerà la confezione invisibile anche per le confezioni da 6 bottiglie da mezzo litro ed entro il 2014 intende raggiungere il record di 300 milioni di bottiglie, riuscendo così a raddoppiare la produzione in soli 7 anni” ha commentato Luca Bordogna, Amministratore Delegato del Gruppo.
Luca Bordogna infine, dopo aver ringraziato tutti i partecipanti ed i relatori, ha sottolineato il legame tra azienda e territorio dichiarando “Abbiamo sostenuto la mostra di Carlo Ceresa, artista nativo di san Giovanni Bianco a pochi km da Bracca, dedicando alla mostra in corso al Museo Bernareggi e alla Gamec l’etichetta di 8 milioni di bottiglie. Ora con la convention ambientata nella meravigliosa cornice di Città Alta abbiamo fatto un ulteriore passo avanti nel condividere i grandi valori artistici del nostro territorio”.
La scelta di legare l’azienda al territorio è stata apprezzata non solo da molti partecipanti ma anche dal Sindaco Franco Tentorio e dall’Assessore alla cultura Claudia Sartirani intervenuti per un saluto in apertura dei lavori.
Al termine della conferenza gli ospiti hanno visitato la mostra “Museo storico dell’età veneta” allestita a Palazzo Podestà a Bergamo Alta, prima di tornare al ristorante “La Cantalupa”, tre stelle Michelin, dove la convention è terminata con una cena.