Il Gruppo fioristi di Ascom Confcommercio Bergamo ha rinnovato il direttivo confermando alla presidenza Adriano Vacchelli.
Vacchelli, 51 anni, titolare della Fioreria Vacchelli di Osio Sotto, alla guida del gruppo dal 2003, sarà affiancato dai due vicepresidenti Emiliano Amadei (Azzano San Paolo) e Giuseppe Moretti (Gorle) e da un consiglio in gran parte rinnovato: a Gianpietro Giuliani (Almè) si uniscono i neoconsiglieri Mauro Licini (Bergamo), Massimiliano Ghilardi (Seriate), Emanuele Ponti (Grassobbio), Barbara Bertolini (Torre Boldone) e Diego Pirola (Ponte San Pietro).
«La nostra è una categoria in trasformazione – spiega Vacchelli -. Oggi il fiorista tende a fare nuovi servizi, a inserirsi in alcuni settori come l’organizzazione dei matrimoni. La cosa importante è non improvvisarsi. Chi è in negozio non può fare tutto, deve fare delle scelte e differenziarsi dal prodotto di massa, avendo cura del cliente ed essendo competente. Piuttosto che strafare, meglio fare quello che si sa fare bene».
Il Gruppo per i prossimi cinque anni ha due progetti importanti, il primo pensato per creare futuri fioristi sempre più qualificati, il secondo per aiutare e valorizzare quelli che già lavorano in negozio. «Da tempo stiamo lavorando all’idea di creare una scuola per fioristi, con una proposta di materie ampia e completa che va dalla creazione del business plan, alla gestione aziendale, al marketing, sino alla composizione» affarema Vacchelli.
Il secondo progetto nel cassetto del Gruppo riguarda la creazione di una equipe di professionisti a cui i fioristi possono rivolgersi per avere un check up aziendale e dei consigli per migliorare il proprio lavoro. «L’intento è di riqualificare la nostra categoria – dice il presidente – vogliamo andare a vedere le peculiarità negozio per negozio, far conoscere quello che facciamo e valorizzare il nostro ruolo sindacale»
Il comparto dei fioristi tiene ed è stabile: il segno è addirittura positivo, anche se in misura lieve: nell’ultimo anno i negozi di fiori sono passati da 307 a 315, nella sola città sono rimasti stabili a 38. Più che chiusure e nuove aperture, si sono registrati molti subentri e cambi di gestione.