Sarebbe giusto ispirarsi alle esperienze di città straniere dove i quartieri etnici sono un’opportunità per integrarsi. Pensiamo a Parigi, NewYork, Cicago, Londra, Chinatown, Kampong Glam, Little India, Joo Chiat e Katong e tanti altri. Sarebbe bello potere assaggiare le specialità culinarie delle nostre badanti e dei nostri operai: forse riusciremmo a vivere tutti meglio.Ci è piaciuto un intervento del professor Remuzzi riportato in un articolo degli amici di Bergamo News che riportiamo integralmente:
E Giuseppe Remuzzi, che nella sua attività lavorativa di direttore del Mario Negri ha incrociato eccellenze e sperimentato successi, parte da qui per lanciare una provocazione alla città nel suo intervento conclusivo all’incontro sulla Bergamo che vorrei.
Il professor Remuzzi parte da lontano, ma non poi tanto: da Londra, da una strada dell’East End londinese nel quartiere Tower Hamlets, Brick Lane.
Brick Lane nei decenni passati è stata un po’ il “ghetto” degli indiani che nella capitale inglese arrivavano e cercavano casa. In quel periodo la strada ha registrato un fuggi fuggi dei londinesi doc, con conseguente crollo dei prezzi degli edifici, mentre gli indiani andavano aumentando facendo del quartiere il loro habitat. Hanno dunque ristrutturato le case a modo loro, rendendole molto caratteristiche, hanno avviato ristoranti di cucina indiana e negozi tipici…
Nel frattempo, dati i prezzi abbordabili, in Brick Lane hanno iniziato ad arrivare anche gli studenti della London Metropolitan University. Insomma, la strada ghetto, che peraltro è comoda e vicina al centro di Londra, si è via via popolata di negozi, locali, bar tra i più famosi ed è diventata un vivido centro artistico, con frequenti iniziative ed esposizioni (a volte proprio all’interno di bar e locali), numerosi atelier di moda (è a tutti gli effetti una zona dove molte tendenze nascono), e famose opere di street-art.
Ebbene… vicina al centro, multietnica, con prezzi abbordabili: Brick Lane non vi ricorda una strada di Bergamo? Sì, spiega il professor Remuzzi, proprio via Quarenghi: “Quella strada sarebbe perfetta per animare la vita sociale bergamasca. Attraverso proprio quelle persone che apparentemente ci sembrano le più distanti da noi e che noi continuiamo a tenere a distanza”. Remuzzi, che è anche primario agli Ospedali Riuniti, è più volte entrato in rapporto con pazienti neri, i senegalesi per esempio: “Quando li curiamo qui in ospedale ci accorgiamo che sono straordinari, generosi, gentili. Si preoccupano di come sta il dottore più che di come stanno loro. E solidali”.
Insomma, l’integrazione, ma anche lo sviluppo della città, passano da qui, da una via Quarenghi che faccia delle diversità un’opportunità. Messaggio lanciato: sarà raccolto?
Se in via Quarenghi si potesse…
effetturae un viaggio culinario nelle nazioni e nei paesi più belli ed affascinanti, ricchi di storia e cultura, assolutamente splendidi e particolari e degni di essere apprezzati ed ammirati in ogni loro particolarità e sfumatura, attraverso la scoperta delle cucine tradizionali e tipiche, legate per ricette, ingredienti e metodi di cottura, a diverse e singolari identità nazionali, e per questo indubbiamente affascinanti ed accattivanti, meritevoli di essere provate.
Conoscere infatti la cultura gastronomica di un paese è infatti uno dei modi migliori per venire a contatto con le tradizioni di una nazione diversa e magari lontana, un ottimo mezzo per avvicinarsi ad usi e costumi assolutamente peculiari, imparando ad apprezzare profumi, sapori ed aromi…
Le ricette che provengono da una nazione diversa dalla nostra sono assolutamente in grado di affascinarci ed ammaliarci, stimolando in noi la voglia di sperimentare nuove preparazioni, che ci condurranno in un viaggio immaginario nel mondo, nei suoi paesi più mistici e magici e nelle sue località più affascinanti e coinvolgenti.
- Ingredienti per 4 persone: 300 gr di cuscus precotto, 8 carote medie, 4 zucchine, 1 peperone verde oppure 6 peperoncini verdi dolci, 150 gr di ceci secchi, un pezzo di zucca gialla di 400 gr, 1 cucchiaino raso di paprika forte, 1 cucchiaino raso di cannella in polvere, 1 cipolla, 20 gr di burro, 5 cucchiai d’olio d’oliva, sale.
- Il giorno prima, mettete i ceci a bagno con acqua fredda. Il giorno dopo, lessateli per 2 ore. Mondate il peperone e tagliatelo a grossi pezzi. Sbucciate le carote e tagliatele in 3 o 4. Lavate le zucchine, eliminate le estremità e tagliatele in 3 o 4 tronchetti.
- Scaldate 3 cucchiai d’olio in una pentola e fatevi appassire la cipolla affettata senza farle prendere colore. Unite la paprika e lasciate tostare per 30 secondi. Gettate quindi nella casseruola le carote e i peperoni. Lasciate cuocere per 10 minuti a fuoco piuttosto basso, quindi unite i ceci scolati e bagnate con 1 litro di acqua. Salate leggermente e lasciate cuocere per 30 minuti.
- Fate dorare la zucca tagliata a cubi nell’olio rimasto in una padella a fuoco alto e unitela alle altre verdure. Unite infine le zucchine e prolungate la cottura di altri 20 minuti. Nel frattempo, scaldate il cuscus seguendo le istruzioni riportate sulla confezione. Quando il cuscus è pronto, versatelo in un grande piatto da portata e irroratelo con un mestolo delliquido di cottura delle verdure. Unite il burro e la cannella e mescolate bene. Versate le verdure in centro e servite subito.