È stato presentato oggi, martedì 13 luglio, presso la sede di via dei
Caniana, il primo Bilancio di Genere dell’Università degli studi di Bergamo. Il documento,
redatto dal comitato scientifico appositamente costituito nel luglio 2020, si basa sulle linee
guida CRUI e si pone come obiettivo primario la promozione dell’uguaglianza di genere in
Ateneo e l’integrazione di questa prospettiva nelle politiche strategiche dell’Università. In
rappresentanza degli enti Provincia e Comune di Bergamo, presenti all’incontro Romina
Russo, Consigliera Provinciale con deleghe alla cultura, politiche sociali, pari opportunità,
Roberta Ribon, Consigliera di Parità della Provincia di Bergamo e Marzia Marchesi,
Assessora del Comune di Bergamo con delega alle pari opportunità, ad attestare l’interesse che
questo documento presenta non solo all’interno dell’Ateneo, ma anche per il territorio.
Il Rettore, Prof. Remo Morzenti Pellegrini, è intervenuto alla conferenza spiegando che, da
parte dell’Ateneo orobico, “c’è una forte volontà di promuovere, nonostante la situazione
particolarmente complessa, le pari opportunità e il contrasto alle discriminazioni, dedicando al
tema risorse, azioni e interventi mirati”. Infatti, il Bilancio di Genere, che analizza la
distribuzione di donne e uomini a tutti i livelli dell’Ateneo (studenti, personale docente,
personale tecnico amministrativo e Governance) e monitora le azioni per favorire
l’uguaglianza di genere e la distribuzione delle risorse per il raggiungimento dell’obiettivo, si
colloca all’interno di un più ampio quadro d’insieme, che ha visto soprattutto negli ultimi tempi
l’individuazione di una delega ad hoc per le politiche di equità e diversità, la nomina di una
consigliera di fiducia e l’attivazione di numerosi progetti didattici e di ricerca sul tema.
“Benché tali principi fossero già presenti nelle strategie della nostra Università, abbiamo ritenuto
fondamentale formalizzare un piano sistematico di informazione, ricerca e propositività contro
ogni forma di diseguaglianza che potesse intaccare l’articolazione della vita universitaria in tutti i
suoi aspetti. Grazie alla mappatura del personale e della popolazione studentesca suddivisa per
genere, esso ci offre uno stato dell’arte senza dubbio utile, che ci consente di veicolare
efficacemente l’attenzione sulle possibili criticità, applicando ogni intervento futuro in difesa
della parità e dell’inclusione in maniera ancora più mirata” ha aggiunto il Rettore, Remo
Morzenti Pellegrini.
Per la realizzazione del Bilancio di Genere, nel luglio 2020, è stato costituito un comitato
scientifico composto dalla Prof.ssa ordinaria Barbara Pezzini, Prorettrice alle politiche di
equità e diversità, dalla Dott.ssa Michela Pilot, Direttrice Generale, dalla Prof.ssa associata Ilia
Negri, Presidente Comitato unico di garanzia, dalla Prof.ssa aggregata Giovanna Galizzi,
componente del Comitato unico di garanzia, esperta di BdG e – infine – dal Prof. associato
Stefano Basaglia, esperto in Diversity Management. Il documento presentato dal comitato
scientifico è stato approvato il 25 giugno 2021 dal Senato Accademico e dal Consiglio di
amministrazione.
I DATI
Il documento fornisce una panoramica della distribuzione di donne e uomini a tutti i livelli
della carriera accademica, tra studenti, personale accademico, personale tecnico e
amministrativo e organi di governo. La definizione degli indicatori di genere inclusi nell’analisi
si è basata sulle linee guida CRUI. I dati di questa prima analisi di contesto, riferiti al 2019,
saranno oggetto di periodico aggiornamento.
Il numero di studenti è cresciuto del 25% tra gli anni accademici 2017/2018 e 2019/2020. Le
studentesse rappresentano il 63% della popolazione studentesca complessiva. L’aumento è
stato leggermente superiore per le donne (28,8%) rispetto agli uomini (20,9%). Le donne sono
principalmente iscritte ai settori dell’Istruzione, delle Lettere e delle arti, mentre gli uomini sono
più presenti nei settori dell’ingegneria, della produzione e delle costruzioni. La stessa
distribuzione si osserva tra i dottorandi. Per quanto riguarda le opportunità di lavoro, i laureati
di sesso maschile hanno tassi di occupazione più elevati rispetto alle donne e
percepiscono salari più elevati.
Tra il personale accademico, gli uomini rappresentano il 58%. Professori e ricercatori sono
aumentati tra il 2017 e il 2019; le donne del 27% e gli uomini del 16%. Gli uomini rappresentano
il 66% dei professori ordinari, il 59% dei professori associati, il 54% dei ricercatori e il 52% degli
assegnisti di ricerca. Tra il personale tecnico e amministrativo le donne sono il 75% del
totale. Considerando l’equilibrio tra lavoro e vita privata, solo il 65% delle donne è
impiegato a tempo pieno, rispetto al 98% degli uomini. Gli organi di governo hanno
presentato nel 2019 una composizione prevalentemente maschile. Rettore, Direttore Generale
e Prorettore vicario sono uomini (dal 2020 l’Ateneo ha, invece, una Direttrice Generale), i
prorettori delegati sono prevalentemente uomini (57%). Il Senato Accademico presenta una
distribuzione di genere equilibrata, mentre nel Consiglio di Amministrazione gli uomini
rappresentano il 64%. Alla direzione dei dipartimenti prevale la presenza di donne, con il
71% di Direttrici di Dipartimento.
“Il mio consapevole e sincero ringraziamento è rivolto a tutti coloro che hanno preso parte a
questo progetto, reale testimonianza della sinergia delle diverse componenti della nostra
comunità e della loro determinazione ad agire in maniera concreta e fattiva contro le
discriminazioni. Sono convinto che affineremo sempre più la nostra sensibilità e le nostre
conoscenze in materia, fungendo da stimolo e da esempio alla società in senso lato” ha
concluso il Rettore.