“Oggi viviamo una emozionante giornata che parla di futuro. I giovani laureati dell’università di Bergamo sono stati grande esempio di comunità universitaria, per il senso di sacrificio, il senso del dovere e della responsabilità che hanno mostrato di avere. La pandemia è stata anche un momento di verifica rispetto alle trasformazioni globali che investono il nostro Paese e il mondo intero, nell’economia, nelle relazioni sociali, nel modo di lavorare, nel modo di studiare. Abbiamo oggi la necessità che le università vivano con maggiore consapevolezza e da protagoniste la trasformazione in atto, insieme alle forze sociali, alle forze produttive, alle istituzioni, in una visione che conservi al centro sempre la persona, il senso di comunità, il valore dell’inclusione. Nessun futuro può essere senza sacrificio e senza impegno. Bergamo, i suoi studenti, le loro famiglie, l’intera comunità universitaria sono testimonianza del coraggio di saper cogliere le sfide e intercettare il cambiamento”.
Con queste parole il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi ha lanciato simbolicamente da Bergamo a tutta Italia un forte messaggio di resilienza del mondo accademico, durante la cerimonia di consegna dei diplomi di laurea dell’Università degli studi di Bergamo.
Nella mattinata di mercoledì 30 settembre, oltre mille studenti, laureati nelle sessioni da remoto dell’anno accademico 2019/2020, si sono riuniti per l’occasione al Lazzaretto di Bergamo, la “cittadella accademica” allestita temporaneamente per garantire accessibilità e sicurezza nel primo mese di ripartenza.
Messaggi di incoraggiamento, buona musica e tanta emozione sono stati gli ingredienti che hanno caratterizzato la mattinata di festa, organizzata dall’ateneo orobico e trasmessa in diretta streaming sul sito e sulla pagina Facebook dell’ateneo.
«Oggi ci troviamo qui alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, che ha dato un bellissimo messaggio agli studenti di tutta Italia. Un messaggio così che parte da Bergamo, città baluardo del mondo accademico durante quei mesi terribili, così definita proprio dal Ministro, acquisisce un valore ancor più simbolico perché ci troviamo al Lazzaretto. Questo posto ha molto da rivelare in termini di sofferenza e volontà di ricostruzione: fu infatti proprio qui che nel 1630 le autorità dell’epoca ospitarono le persone che avevano contratto la peste, che nel nostro territorio causò più di 55mila morti. Dovremmo provare a lasciarci ispirare da ciò che è avvenuto in risposta a tale evento: la ripresa, la voglia di guardare avanti, la rinascita, appunto – ha affermato il rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini–. Che la vostra laurea concretizzi di fatto una ripartenza, una vera e propria rinascita: un punto luminoso in grado di riaccendere le speranze e di rimettere in circolo il vostro talento e le vostre capacità».
L’intervento del rettore si è concluso con una dedica tratta dai versi di “Forever Young” di Bob Dylan, augurando ai neodottori di continuare a sognare e costruire il proprio percorso di vita verso grandi ideali, rimanendo allo stesso tempo saldi, con i piedi per terra e con le mani occupate: «Portate i vostri sogni in giro per il mondo, care dottoresse e cari dottori, e, insieme, portate dentro di voi anche un pezzo di UniBg con il ricordo di tutte le persone che avete incontrato qui».
La mattinata si è conclusa con un’esibizione speciale per i giovani dottori e dottoresse dei Pinguini Tattici Nucleari, classificati terzi all’ultima edizione del Festival di Sanremo con la canzone “Ringo Starr” e fortemente voluti dall’ateneo orobico per questo giorno per via della loro “identità ibrida meravigliosa, a metà strada tra l’attaccamento al proprio luogo di origine e l’apertura al mondo, come l’Università degli studi di Bergamo” come ha dichiarato il rettore Remo Morzenti Pellegrini presentando la band che si è esibita, tra gli altri, nel pezzo sanremese e nelle canzoni che più l’hanno resa nota al grande pubblico.
Alla cerimonia hanno partecipato anche le autorità locali: l’assessore regionale Claudia Terzi, il prefetto Enrico Ricci, il procuratore Angelo Antonio Chiappani, il questore Maurizio Auriemma, il presidente della provincia Gianfranco Gafforelli, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il segretario generale della curia mons. Giulio Della Vite in rappresentanza del Vescovo, la direttrice dell’ufficio scolastico territoriale di Bergamo Paola Graziani, il direttore generale di Ats Bergamo Massimo Giupponi, il direttore generale dell’Asst Bergamo Est Fabio Locati, il comandante dell’Accademia della Guardia di Finanza Bonifacio Bertetti, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Calogero Turturici, il comandante dei Vigili Gabriella Messina, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Mario Salerno, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Alessandro Nervi.
Una giornata dove ripartenza non significa solo inaugurare l’anno accademico e ritirare i diplomi ma anche ritornare alle lauree in presenza: nel pomeriggio stesso, infatti, le proclamazioni dei corsi di psicologia, alle 15 presso l’auditorium del Seminario, e di ingegneria e informatica, alle 17.30 presso la sede universitaria di Dalmine.
UNIBG IN NUMERI
L’Università degli Studi di Bergamo offre ai suoi studenti un percorso formativo variegato e dalle molteplici possibilità. L’Ateneo comprende 8 dipartimenti (Giurisprudenza; Scienze economiche; Scienze aziendali; Lettere, Filosofia, Comunicazione; Lingue, Letterature e Culture Straniere; Scienze Umane e Sociali; Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione; Ingegneria e Scienze Applicate) che assicurano 15 corsi di laurea triennale, 3 corsi di laurea magistrale a ciclo unico, 20 corsi di laurea magistrale di cui 9 in lingua inglese e 11 percorsi di doppio titolo. L’Università di Bergamo è una realtà dinamica e propositiva, che accoglie oltre 24 mila studenti, quasi 8000 studenti internazionali e oltre 400 tra docenti e ricercatori. Numerose le opportunità per entrare in contatto con il mondo del lavoro, grazie agli oltre 3000 stage e tirocini in aziende, enti pubblici e privati in Italia o all’estero. Grazie alla qualità dell’offerta formativa, al rapporto con le imprese sul territorio e alla diffusione dei tirocini, il tasso di occupazione dei laureati UniBg rimane superiore alla media nazionale (87,7% a 3 anni dalla laurea). Numerosi gli accordi internazionali – con oltre 300 realtà universitarie in Europa e nel Mondo – che permettono a ricercatori, assegnisti e professori di svolgere proficui scambi, avviare progetti di ricerca e aiutano gli studenti a vivere esperienze all’estero. Sono infatti oltre 20 i progetti di ricerca internazionali a cui partecipano studiosi e ricercatori dell’Università di Bergamo (che si sommano ai 18 progetti nazionali e ai 9 regionali), e oltre 500 gli studenti che ogni anno partecipano ad esperienze all’estero. Nel 2020/2021 è stata attivata la laurea magistrale in «Management Engineering», portando a 43 il numero di corsi erogati negli 8 dipartimenti dell’Università. Il nuovo corso di Management Engineering permetterà agli studenti di acquisire competenze nel progettare e dirigere processi aziendali complessi, unendo competenze tecnologiche e informatiche con gli aspetti economici e organizzativi. Il corso è offerto anche in inglese, rendendo questa scelta perfetta per chi sogna di lavorare in contesti internazionali. Quest’anno è stato introdotto anche il nuovo corso di Scienze motorie e sportive, del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali. Il corso di studi offre un piano formativo originale ed equilibrato tra le discipline motorio-sportive, biomediche e cliniche, storico-filosofiche, psicopedagogiche, socio-antropologiche, giuridico-manageriali, linguistiche e informatiche. Il piano è stato in parte positivamente sperimentato per due anni nel Curriculum, disattivato dall’anno accademico 2020-2021, in Educatore nei Servizi per la attività motorie e sportive nell’ambito del corso di laurea in Scienze dell’educazione.