Le telecamere sono diventate ormai parte integrante del «pacchetto» sicurezza fornito dai Comuni. Ora però il ministero per lo Sviluppo economico ha stabilito, con una circolare datata 24 febbraio, che i Comuni, e i Consorzi siano tenuti a pagare un balzello sui sistemi di videosorveglianza attivi. E in città gli occhi elettronici installati sono 86. Ne dovrebbero arrivare altre 21. E nella Grande Bergamo, complessivamente, si arriva a 600. «Il testo della circolare è di difficile interpretazione – spiega il vicesindaco Sergio Gandi, anche assessore alla Sicurezza, a L’Eco di Bergamo – perché rimanda ad altre norme e le applica, per estensione, pure a questo ambito. Pensare che, su un tema sensibile come questo, riguardo al quale i vincoli normativi sono stringenti, si debba aggiungere anche un ulteriore passaggio burocratico al ministero per lo Sviluppo economico, i cui tempi per simili pratiche non sono notoriamente rapidi, con annesso onere, è quantomeno assurdo».