DOMENICA IV TEMPO ORDINARIO ANNO B
Dal Vangelo secondo Marco, 1,21-28.
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Commento
Una mamma, che aveva portato la figlioletta in chiesa per la messa di Natale, giustificava il suo gesto affermando che considerava questa ricorrenza un mito commovente per il contenuto, ma privo di un reale contenuto storico, Questa risposta mi ha impressionato, ma non sorpreso, per l’abbondanza di libri e servizi che propagano queste notizie, compreso Internet. Tuttavia anche in questo campo non mancano contributi più onesti, anche se il tema della storicità di Gesù esigerebbe per la sua vastità, approfondimenti che l’informatica non può offrire. Comunque nei contributi più preparati si trova l’affermazione che Gesù non è un mito, ma un personaggio realmente esistito, la cui vita si colloca tra queste due date: 6-4 av. Cristo e l’aprile del 30 dopo Cristo.
Perchè si crei il mito di un personaggio quasi o del tutto inventato, è necessario che risulti impossibile una verifica storica. Ora i primi scritti sicuri che parlano di Gesù sono posteriori di soli vent’anni alla sua morte: la I lettera ai Tessalonicesi venne scritta da S. Paolo nell’anno 50-51. Nelle lettere scritte tra il 54 e il 57 – le due ai Corinzi, quelle ai Galati, Filippesi e Romani, Paolo sviluppò la sua testimonianza riflettendo sul significato dell’opera di Gesù, al quale riconosce il titolo di Messia e di Figlio di Dio. Se le lettere hanno un contenuto pastorale e teologico, le informazioni biografiche sulla vita di Gesù ci vengono offerte dai quattro Vangeli, posteriori agli scritti di Paolo: Marco di un decennio [verso il 70 d.C.]; Luca e Matteo di un ventennio [80-90 d. C.]; Giovanni tra il 90 e il 100. Poche, ma significative, sono le testimonianza extrabibliche sulla figura di Gesù, un fatto spiegabile perchè la sua vicenda si svolse in un territorio marginale dell’Impero Romano e scarsamente rilevabile per lo scarso numero dei cristiani del I secolo d. C.
La vicinanza cronologica degli scritti di Paolo e dei vangeli rende più attendibili le loro testimonianze, pur nei limiti segnalati dalla ricerca storica odierna. Essa ha dimostrato che i testi evangelici non adottano sempre i nostri criteri: non seguono una cronologia rigorosa, nè si preoccupano dell’esatto riferimento di tutti i particolari. Tuttavia è indubbio che contengano elementi storici: fatti, insegnamenti e gesta di Gesù. Da questo è possibile una ricostruzione della sua persona, coadiuvati dalla conoscenza che abbiamo del suo tempo e dell’ambiente in cui è vissuto. Nessuno dubita che Gesù abbia sintetizzato la sua predicazione iniziale in Galilea con l’annuncio della venuta del Regno di Dio: «Dopo che Giovanni [Battista] fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”» [Marco, 1,14]. Questo testo lo si comprende meglio nel contesto storico. Nella Palestina di quegli anni si era risvegliato una forte aspettativa messianica. Erano apparsi alcuni sedicenti messia come Giuda il Galileo [Atti, 7,17], ai tempi del censimento di Quirino, durante il quale era nato Gesù, e Teuda [Atti, 5,36], che fallirono miseramente nella ribellione contro Roma e l’instaurazione del Regno d’Israele. Gesù si differenzia nettamente da costoro, ma anche dai movimenti religiosi di Israele, come i Sadducei e i Farisei. Le caratteristiche del suo Regno consistono nella conversione personale ed un insegnamento nuovo, che si accompagna alla liberazione dal male – il demonio -, come documenta il brano odierno.