TRINITA’ 2019 ANNO C
VANGELO (Gv 16,12-15)
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Commento
L’argomento della Trinità risulta sempre un pò ostico per via della difficoltà di ammettere un Dio solo in tre persone. Le parole di Gesù ci dicono che Dio è un mistero di Amore, di armonia e di accordo perfetto tra le tre persone divine.La Trinità è dunque è un abisso di carità che non teme l’usura del tempo e si rinnova continuamente. Ora la realtà dell’Amore spiega simultaneamente l’unità e la distinzione delle persone divine. Osserva S. Agostino: «Se l’amore unisce e fa di una pluralità di persone un cuor solo ed un’anima sola, quanto più il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, che sono all’origine di questo Amore, costituiscono un’unico Dio!». Ora tra le persone della Trinità avviene proprio questo. L’amore che unisce il Padre al Figlio è talmente forte che essi hanno tutto in comune, compresa la stessa natura divina. Proprio perchè uniti da essi procede lo Spirito Santo, che è il loro Amore personificato.
Fin da bambini abbiamo imparato ad esprimere questa realtà incomparabile, facendo il segno della croce e dicendo: “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Con questo semplice gesto noi affermiamo due cose:
1) Dio è un sublime mistero di Amore. 2) A questo Mistero di Amore è associato l’uomo; ognuno di noi, diventato figlio di Dio e fratello di Gesù, ha ricevuto il medesimo Spirito. Questo significa che tra gli uomini si è stabilita un legame di famiglia.
Noi avvertiamo l’urgenza dei doveri verso i nostri simili in base alla qualità dei rapporti che abbiamo con loro. L’esempio più grande sono i rapporti familiari, fondati sulla comunanza del sangue, sull’essere oggetto di una costante cura da parte dei genitori, sulla condivisione di una stessa casa, di una medesima mensa, sull’aiuto reciproco.
Ora il modello familiare non può applicarsi tale e quale verso chi è estraneo alla famiglia. L’intensità della relazione si estende agli amici, al gruppo sociale, ma se viene meno la conoscenza ed aumenta la distanza avvertiamo con più difficoltà il debito di amore verso gli altri. I principi dell’uguaglianza e del rispetto verso tutti rischiano di essere travolti dalla diversità di interessi, dai differenti modi di pensare, dall’appartenenza a popoli diversi, fino a degenerare nelle guerre. Ora il messaggio cristiano ci insegna che esiste una vicinanza tra gli uomini, uguale se non superiore a quella esistente in una buona famiglia. Ci sono un Padre ed un Fratello che hanno un rapporto esclusivo con ogni uomo, per cui tutti ci troviamo strettamente legati come in un rapporto familiare. La percezione di questa realtà si realizza solo se comprendiamo la Parola di Gesù. Ciò viene attuato dallo Spirito Santo, che ci aiuta a riconoscere questa straordinaria rivelazione che ogni uomo è Figlio di Dio e che l’umanità è una famiglia: «Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future».
Con il segno della Croce noi intendiamo affermare questo aspetto della fraternità universale, cioè che gli uomini costituiscono la famiglia di Dio, accanto al primo, cioè che Dio è Trinità di Amore.