L’appuntamento è per giovedì 6 giugno, ore 18, nella ex chiesa di Sant’Agostino, oggi aula magna dell’università di Bergamo, per la proiezione in anteprima del documentario “Io sono Nino e non morirò mai”, un progetto libero, una produzione indipendente del piccolo studio Orion del regista Antonio Iorio, che con il suo team giovane e tutto bergamasco ha voluto restituire alla città il ricordo di un personaggio, Nino Zucchelli, che ha speso la sua vita per portare Bergamo nel mondo ed il mondo a Bergamo negli anni del dopoguerra fino ai primi anni ’90.
Molto importante il ruolo svolto dalla nipote di Nino, la signora Lina Zucchelli Valsecchi, che si è molto impegnata in prima persona, anche economicamente, perché giustamente la figura di Nino venisse ricordata dalla città.
La sfida è consistita nel cercare finanziamenti presso chi ha a cuore la cultura nella città: dopo una serie di porte chiuse la situazione si è sbloccata con l’interessamento di Sacbo, Fondazione Credito Bergamasco, Fondazione Emilio Lombardini e Il Club Lions Host di Bergamo (cofondato nel 1953 da Zucchelli insieme ad altri illustri personaggi del passato). Si sono poi aggiunti altri sponsor: E-mooks, Kidu, Biopixel, che hanno sostenuto la Orion nella produzione.
«Autofinanziandoci – afferma Iorio – abbiamo raccolto importantissime testimonianze di personaggi che ahimè non ci sono più: Trento Longaretti, Mirando Haz, Umberto Zanetti, carissimi amici di Zucchelli; alcuni di una lunga serie di “giganti” della cultura cittadina le cui parole riecheggeranno in Sant’Agostino, in quella che ora è l’aula magna dell’Università di Bergamo e che negli anni ’50, con il Gran Premio Bergamo di Cinema, Zucchelli riaprì al pubblico».
Il progetto si è arricchito, in corso d’opera, della presenza dei ragazzi delle scuole medie dell’istituto Donadoni, che grazie alla progettualità diffusa del Comune di Bergamo e delle associazioni dei genitori, Ageba e Associazione Genitori Donadoni, ha portato la lavorazione del film nel progetto “Scuole Aperte”.
E ancora: si è aggiunto il sostegno e patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Bergamo, grazie alla ricorrenza del 70° anniversario del Congresso Internazionale di Architettura Moderna (Ciam) tenutosi in Italia nel 1949, proprio a Bergamo, grazie al poliedrico Zucchelli e alle sue doti organizzative. Alcune foto storiche appartenenti al Fondo Zucchelli si possono ammirare nelle casette di legno allestite lungo il Sentierone, in commemorazione di tale evento.
L’Università ospiterà l’anteprima di questo film che parla di passione, di ideali e di identità, una storia che parte da Clusone, il luogo di nascita del protagonista, per poi approdare nel convento sconsacrato, con un evento che colmerà forse la distanza della memoria nelle generazioni. L’appuntamento è giovedì 6 giugno alle 18 in Sant’Agostino. Seguirà un brindisi.