Pronto lo statuto, constatata la disponibilità di una ventina di soci panificatori, nascerà ufficialmente nel prossimo mese di giugno, davanti al notaio, un Consorzio con l’obiettivo di esportare nel mondo prodotti di panetteria fresca e altri prodotti gastronomici dell’artigianato bergamasco. Lo ha confermato il presidente provinciale Aspan, Massimo Ferrandi, nella sua relazione alla assemblea annuale dell’associazione. Il nuovo consorzio nasce in seno all’Associazione Panificatori ma è aperto anche alle realtà produttive locali di altri settori.
La relazione di Ferrandi non ha nascosto che la situazione economica del comparto si trova ancora in uno stato di forte contrazione dei consumi. Gli italiani consumano sempre meno pane fresco, per cui l’export diventa quasi una necessità, insieme ad una rivisitazione del negozio tradizionale: ampliamento e diversificazione dell’offerta in termini di prodotti e servizi, anche con apertura alla degustazione in loco e alla somministrazione.
Quanto all’export, alcune vie del mondo sono già tracciate grazie alle indicazioni e all’esperienza maturata da alcuni anni da Luca Tresoldi nell’azienda di famiglia, la “Boutique del Pane” di viale Papa Giovanni, che esporta prodotti di panificazione surgelati in mezza Europa e in Oriente sino a Singapore. «Il 2017 ha confermato l’importanza dell’export – ha affermato Tresoldi nel corso del dibattito – perché il cibo italiano in genere e anche il pane sono molto apprezzati. Con il progetto fatto proprio da Aspan apriamo una pista che può diventare importante per tutta la panificazione bergamasca: ancora una volta, l’unione farà la forza. Non c’è però tempo da perdere, i mercati ci aspettano».
Nei mercati esteri si denota la supremazia dei marchi industriali, spesso commercializzati da distributori locali tutelati da accordo di esclusiva, ma negli ultimi anni, sui mercati più affermati, si è concretizzata una domanda di prodotti di qualità “premium”, in sintesi le eccellenze italiane: tra queste la panificazione artigianale, nella quale Bergamo può dire la sua.
A proposito della attività di filiera corta “QuiVicino” avviata da Aspan nel 2011, il presidente Ferrandi ha ricordato che l’attività di si è consolidata con una produzione annua di circa 4.000 quintali di grano tenero provenienti da terreni situati in Lombardia (prevalentemente nella provincia di Bergamo). E’ un esempio di economia circolare che presenta valori economici, ambientali e culturali che comportano ricadute positive sul territorio. “QuiVicino” è tra le iniziative presenti al Tavolo Sostenibilità di East Lombardy. Proprio grazie alla filiera corta “QuiVicino” è stata avviata un’interessante iniziativa: grazie alla collaborazione con il Comune di Scanzorosciate, l’Istituto comprensivo scolastico, Slow Food e la società Sir, quotidianamente il panificatore associato Aspan di Scanzorosciate ha fornito alle mense scolastiche pane fresco prodotto con farina della filiera.