Sabato 16 luglio si è inaugurato il Festival del Cinema d’Arte con un affettuoso ricordo di Ugo Tognazzi.
E’ stata la figlia Maria Sole, giovane regista cinematografica, a delineare con le parole e con le immagini il ritratto di suo padre, intrecciando i suoi ricordi personali a quelli dei suoi fratelli, Ricki Thomas e GianMarco, intervistando i più cari amici del padre, da Mario Monicelli a Pupi Avati a Carlo Lizzani, mescolando spezzoni dei suoi film più famosi a curiosi backstage girati in Super8 dal padre stesso. Ne esce fuori un ritratto a tutto tondo, con le luci della sua vitalità e le ombre della sua malinconia. Scorrono le immagini del Federale, del Vizietto, di Amici miei, ma anche de La vita agra, La grande abbuffata, Il fischio al naso e cento altri. Emergono potenti la sua curiosità intellettuale, il suo coraggio nelle scelte professionali, la sua disponibilità nelle relazioni interpersonali: donne e amici sono stati certamente importanti nella sua vita, insieme alla sua proverbiale passione per la buona tavola, possibilmente imbandita personalmente da lui. Una serata che ci ha catapultato con nostalgia nei nostri anni Cinquanta e Sessanta, tra quei “Mostri sacri” che hanno fatto grande il nostro cinema. Il film-documentario “Ritratto di mio padre” ci ha regalato questo viaggio all’indietro nel tempo.