Spettacolo di denuncia contro la guerra quello che si è tenuto dal 22 al 27 gennaio al teatro Donizetti, un riadattamento della tragedia ‘Troiane’ di Eripide, rappresentato dalla compagnia del Teatro Stabile di Bolzano con la regia di Marco Bernardi. Le donne le protagoniste assolute della vicenda narrata: Troia è stata rasa al suolo dai Greci con l’inganno e le donne troiane, rese schiave e prigioniere dai loro vincitori, devono arrendersi al loro tragico destino. Cassandra, la sacerdotessa del tempio del dio Apollo, dovrà rinunciare alla propria purezza per divenire la concubina di Agamennone, re dei Greci. Ecuba, la regina di Troia, spodestata dal suo trono, dopo la morte del figlio Ettore è costretta ad assistere alla fine del suo popolo e a diventare la schiava di Ulisse. Ad Andromaca spetterà il dolore maggiore, quello della condanna a morte del proprio bambino, Astianatte, figlio di Ettore, che viene fatto precipitare da una torre per paura che un giorno egli possa rifondare Troia e vendicare il padre.
Di grande efficacia l’uso di filmati proiettati sulla scenografia per mostrare il dolore e la sofferenza a cui ogni guerra conduce.
Una rilettura in chiave moderna di un dramma più che mai attuale, che invita il pubblico a riflettere.