I lavoratori dei Riuniti sono stanchi del continuo tira e molla sulla data del trasloco nel nuovo ospedale. E non solo di quello. Lunedì 19 novembre in oltre 400 si sono dati appuntamento con la Rsu aziendale in assemblea. Al termine dell’incontro hanno proclamato lo stato di agitazione. Nel documento prodotto viene fortemente criticato il comportamento dei vertici aziendali che «pensano di disporre del personale a proprio piacere senza tenere conto delle legittime aspettative e senza la necessaria e adeguata preparazione allo stesso». Tra l’altro in vista del trasferimento sono state di fatto bloccate le ferie senza che un chiaro provvedimento in tal senso «sia mai stato sottoscritto da alcun dirigente». Poi c’è la questione del parcheggio a pagamento, che porterebbe a una riduzione dello stipendio a disposizione dei lavoratori.
Per questi motivi lavoratori e Rsu puntano i piedi. Nell’ordine del giorno hanno deciso di «concordare con la dirigenza aziendale la data del trasloco solo dopo aver accertato l’adeguata formazione e definito l’organizzazione di ogni singolo servizio e unità operativa del nuovo ospedale; creare commissioni di valutazione degli organici necessari al funzionamento qualitativo del nuovo ospedale; ricercare la possibilità di recuperare risorse economiche al fine di eliminare il costo del parcheggio per i dipendenti.
Tutto ciò senza dimenticare «l’importanza dell’attivazione del nuovo ospedale». Per questo i lavoratori «non faranno mancare la loro imprescindibile collaborazione, a partire dalle assemblee di reparto, che si svolgeranno nei prossimi giorni, che individueranno le problematiche sul tappeto e le comunicheranno alla Rsu per la ricerca delle possibili soluzioni. Tutto ciò a garanzia della sicurezza dei pazienti e della qualità delle cure che non vogliamo far mancare alla cittadinanza, come abbiamo dimostrato di saper ben fare in tutti questi anni». In ogni caso, protesta sarà.