Uccelli catturati, in modo illegale, con reti e trappole per poi impiegarli come richiamo o cucinarli: davvero tanti gli illeciti scoperti dalla Polizia provinciale nella Bergamasca nell’ultima settimana, in particolare nella zona del Sebino e della Val Calepio.
Con la stagione di caccia aperta, continua quindi l’attività degli agenti, guidati dal comandante Matteo Copia, per tutelare la fauna selvatica e impedire il bracconaggio: in questo caso, per quanto riguarda l’uccellaggione, cioè la cattura di piccoli volatili, condotta tramite dinamiche vietate. Per questi reati è prevista la sospensione della licenza per dieci anni, con il sequestro immediato delle prede e degli strumenti utilizzati.
In alcuni casi, è stato applicato in aggiunta il reato di maltrattamento degli animali, con sanzioni previste da cinquemila a trentamila mila euro, perché queste pratiche causano sofferenze aggiuntive agli uccelli (articolo 544 ter del Codice penale).