Martedì 30 settembre al teatro Donizetti, nell’ambito della rassegna Notti di luce, Alessio Boni ha indossato i panni del pittore maledetto nello spettacolo “Caravaggio. Nero d’avorio”, progettato e scritto dall’artista e storico dell’arte Massimo Pulini. Spettacolo raffinato e suggestivo, che unisce parole, immagini e suoni in un contesto scenografico scarno ed essenziale: un letto, un leggio, un maxischermo sul quale scorrono particolari ingigantiti delle opere del pittore, protetti da una tenda leggera perché la loro visione non prevalga con la potenza delle forme e dei colori sugli altri sensi, sollecitati dalla voce calda e un po’ ansimante dell’attore e dalle note del pianoforte suonato dal vivo dal maestro Fabrizio Sirotti, con l’accompagnamento della batteria e delle percussioni di Marco Frattini. Lo spettacolo ha reso la teatralità dell’opera caravaggesca, una delle chiavi interpretative del corpus del grande pittore, insieme al suo realismo, crudo e viscerale, e alla sua duplicità di uomo sempre sospeso tra poli antitetici, ombra e luce (“fumo e avorio”), corti e bettole, spada e pennello… Alessio Boni si è calato fino in fondo nei panni del grande artista, regalando alla sua città il ritratto di un Caravaggio seguito passo passo nel suo peregrinare spaziale ed esistenziale.