Si arricchisce di un elegante dehors l’offerta della Taverna Valtellinese, il noto ristorante nel centro città che si caratterizza per la sua tipica cucina della Valtellina. Puntando sull’arrivo definitivo del bel tempo, ha iniziato a funzionare in questi giorni l’elegante spazio all’aperto capace di una quarantina di posti a sedere. Un luogo tranquillo, circondato dal verde, all’interno del vicolo con ingresso da via Tiraboschi. Avviata nel 1967, la Taverna ebbe la prima sede a Porta Nuova nel palazzo che ospita oggi l’Hotel Arli. Nel 1971, ritirata da Paolo Gambirasio di Ponte San Pietro, l’attività fu spostata nell’attuale location. Oggi i soci sono valtellinesi e bergamaschi insieme, riuniti nella Valtellinese srl. Chef da otto anni e direttore è Fabio Bonfanti. I posti all’aperto si aggiungono alle quattro sale interne, interamente rivestite di legno, tra cui una caratteristica “stua” del 1600, per un totale di 110 posti.
Non vi è, a Bergamo, un ristorante che abbia mantenuto la stessa continuità della Taverna Valtellinese. Aperta nel 1967 da un ristoratore di Livigno di nome Silvestri, è rimasta per tutti questi anni fedelmente improntata alla tipicità della cucina di quella valle dove nascono prodotti di eccellenza. Le gestioni che si sono alternate alla guida del locale non ne hanno cambiato di una virgola l’impostazione. Hanno sistematicamente apportato migliorie all’ambiente, ma mai hanno pensato di stravolgere una formula che ha consentito alla Valtellinese di attraversare brillantemente le infatuazioni culinarie che in tutto questo tempo si sono avvicendate. Nemmeno la nuova proprietà, insediatasi nel 1989, ha mai pensato di riformulare la proposta, che si è sempre rivelata vincente.