E’ in corso sino a fine novembre, a Gubbio (Pg), il mese del Tartufo bianco, un motivo in più per visitare la bellissima città umbra, scrigno d’arte e di storia. Tra le varie iniziative sviluppate nel corso del mese, con la collaborazione tra Comune, Comunità Montana e l’agenzia E-20 Comunicazione, notevole interesse e successo ha suscitato la quarta edizione del Concorso culinario “Premio Tartufo di Gubbio”, una sfida tra otto chef, quattro in rappresentanza di altrettanti ristoranti di Gubbio e quattro provenienti da altre regioni italiane.
Alla fine di una lunga e gustosa kermesse durata due giorni, nel corso della quale ogni concorrente doveva presentare alla giuria un antipasto, un primo piatto e un secondo in cui fosse esaltato il tartufo bianco di Gubbio, ha prevalso Paolo Pascolini del ristorante La Cia (da Cecilia, la cuoca che lo inaugurò), il locale più alto di Gubbio, perché si trova proprio accanto al Santuario di Sant’Ubaldo, sul monte Ingino, dove dal 2 dicembre, acceso dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, incomincerà a brillare l’albero di Natale più grande del mondo, inserito nel Guinness dei primati.
Un premio speciale “alla carriera” è stato assegnato a Francesco Cerea del ristorante “Da Vittorio” di Brusaporto che faceva parte della giuria di esperti e che a Gubbio ha festeggiato la notizia della conferma delle “tre stelle Michelin” al ristorante di famiglia.
La vittoria di Pascolini è stata salutata con particolare simpatia perché è la prima volta, tra le quattro edizioni del premio sin qui disputate, che l’alloro del vincitore va a uno chef eugubino. I tre piatti presentati in perfetto anonimato sono stati: “Uovo poché, carciofi fritti e Tartufo bianco di Gubbio”; “bottoni ripieni ai marroni su fonduta di caciotta umbra e tartufo bianco di Gubbio”; “guancia di vitello cotto a bassa temperatura con puré di topinambur e tartufo bianco di Gubbio”. Premio speciale della giuria per il miglior piatto in assoluto (presidente Bruno Gambacorta di Rai2, coordinatore Claudio Zeni) a Daniele Canella dell’Hotel Le Fontanelle di Castelnuovo Berardenga (Si) per “petto di piccione con tavolozza di patate, fois gras e cracker al rosmarino”.
In giuria anche l’esperto brianzolo Giancarlo Colombo, ambasciatore nel mondo della Accademia Italiana Gastronomia Storica e promoter della Casa Vinicola La Versa, in Oltrepò Pavese, che ha omaggiato concorrenti e giuria con prodotti dei vigneti La Versa, tra cui il pregiato Testarossa Riserva Metodo Classico.
Premio speciale anche al produttore vinicolo Marco Caprai, che con i suoi vini ha reso grande l’Umbria nel mondo e che da un paio d’anni sta sperimentando la reintroduzione del vitigno Nebbiolo nella zona di Gubbio. Un elogio anche agli albergatori e ristoratori che hanno messo a disposizione i loro locali per le varie fasi della manifestazione, con particolare riferimento a Rodolfo Mencarelli, titolare della “Taverna del Lupo” e del “Bosone Garden”. Altre sessioni della giuria si sono svolte nel Park Hotel ai Cappuccini e al ristorante La Cia.
Oltre alla Casa Vinicola Berlucchi, che ha sponsorizzato la manifestazione, va ricordata la presentazione del nuovo “Profumo d’Umbria”, ideato da Carmela Colaiacovo, Stefania e Federico Lucci. Una fragranza che mette in risalto le peculiarità olfattive della terra umbra e che è adottata già da diversi hotel della regione. “Profumo d’Umbria” è un marchio registrato, in vendita in confezioni da 100 ml al prezzo di 45 euro.