Costretti a studiare senza mezzi per poi faticare a trovare quel lavoro che dovrebbe garantire la pensione alla nazione più vecchia del mondo, i giovani – esasperati – sono scesi in piazza. Peccato che sono stati facilmente strumentalizzati dalla politica. Quella politica che non consente loro nemmeno di votare per il Senato e, tantomeno, di esserne eletti. Noi ci auguriamo che prendano consapevolezza della loro forza e che alle prossime elezioni al posto del partito dei pensionati (cioè il partito di chi non lavora più) si presenti il partito dei ragazzi e degli studenti (cioè il partito di chi dovrà lavorare per pagarci la pensione). Se sono loro il nostro futuro sarebbe giusto che se lo possano scegliere. Allevi Anche Bergamo ha visto scendere in strada un migliaio di studenti per la giornata internazionale del diritto allo studio e per protestare contro i tagli dei fondi destinati alla scuola.Il corteo è partito alle 9 dalla Stazione. Qualche momento di tensione all’altezza della rotonda dei Mille: un gruppetto di giovani di sinistra voleva raggiungere la sede del collegio Sant’Alessandro, che da sempre rappresenta i giovani di destra (anche se, in realtà, costoro non lo sanno).
Alcuni studenti minorenni sono finiti in Questura per aver tentato di esporre in Città Alta uno striscione offensivo nei confronti della polizia.