Bergamo perde sei posizioni nella classifica delle retribuzioni: dal 2017 al 2018, secondo le tabelle del Job Pricing Geography Index, la provincia orobica scende di sei gradini nella graduatoria nazionale e segna un meno 201 euro annuali nelle buste paga dei lavoratori dipendenti, che nel corso dell’ultimo anno hanno mediamente registrato un importo di 29.401 euro. Per Francesco Corna, segretario generale di CislBergamo, «i dati di questa rilevazione evidenziano che Milano gode economicamente del fatto di essere la città più europea e quella con la più alta concentrazione di servizi avanzati alle imprese. E nonostante il capoluogo, anche in Lombardia, come a Bergamo, si è ridotto il potere di acquisto di stipendi e pensioni. Perciò è determinante una politica fiscale, come da tempo chiede la Cisl, che favorisca redditi e pensioni». Il metodo usato da Job Pricing ha tenuto conto delle buste paga di lavoratori assunti con forme di lavoro dipendente a tempo determinato, indeterminato o con contratto di somministrazione, contratto a progetto e partite Iva. Le fonti utilizzate sono state i singoli lavoratori ed i dati forniti dagli uffici delle risorse umane delle aziende.