Cattive? Sì cattivissime, anzi crudeli. Ma anche pericolose, infide, inquietanti, sessualmente aggressive e spesso persino armate: di coltelli, pistole, punteruoli… così racconta le donne un filone ormai lunghissimo del cinema iniziato con “Attrazione fatale”. La sfornata: una dietro l’altra, con “Analisi Finale”, “Basic Instinct”, etc. Troppe per non pensare di trovarsi di fronte all’ennesimo stereotipo del femminile, per non chiedersi da quale paura maschile nasca questa nuova figura di donna.
Le donne, da sempre, hanno trasformato l’aggressività in depressione: dovevano essere fate, altrimenti venivano etichettate come streghe. Oggi invece che la rabbia femminile trova sfogo, viene espressa non solo in forme distruttive, ma per affermarsi e cambiare le regole. Naturalmente questo spaventa soprattutto gli uomini. Una conferma arriva già da un vecchio libro di Willy Pasini: un excursus nell’appassionante tema della cattiveria, giudicata un’energia ancor più potente della sessualità, anche più arcaica dell’eccitazione sessuale.
Insomma, le donne sono diventate cattive? Certamente no, ma possono scegliere di esserlo e di manifestarlo; questa nuova complessità della figura femminile, questo suo poter essere buona di giorno e cattiva di notte e viceversa, inquieta gli uomini che ad un livello più inconscio si sentono minacciati fin nella loro virilità dall’intraprendenza sessuale conquistata dalle donne: vivevano nell’illusione di controllarla, mentre sanno perfettamente di aver perso ogni potere decisionale.
Naturalmente da queste trasformazioni non poteva uscire indenne la coppia, organizzata in precari equilibri in base ai quali lui interpreta il ruolo del dominatore e lei quello della vittima. In queste guerriglie con coniugali molte, troppe volte, la donna per accontentare il partner finiva per fingere un orgasmo che magari, nella vita non aveva mai provato. Ebbene proprio nel libro di Pasini son riportati alcuni esempi che dimostrano come sono cambiati i ruoli. Molte donne non ammettono di aver raggiunto un orgasmo per non dar potere al proprio partner.
Certo, possono essere giudicati casi estremi. Ma un buon libro come “Donne sopra” di Nancy Friday, ci dice che le fantasie sadiche, i sogni di dominio e supremazia erotica, non sono più esclusivo appannaggio maschile. Gli uomini hanno davvero qualche ragione per temere le donne? Non è così. Anzi, direi che le donne pur dovendo vincere una battaglia difficile per la loro affermazione scelgono di esprimere l’aggressività in forma meno cruenta degli uomini. Ma è pur vero che anche per loro la cattiveria è entrata a far parte dello scambio professionale; è diventata un elemento di un gioco di erotizzazione. Per quello che riguarda le paure maschili, invece, non so se trovino appiglio nella realtà; certo è, che quella che io definisco la cattiveria buona, la grinta delle donne occidentali e non solo, in certi casi può slittare verso una vera e propria forma di dominazione femminile.
Sara Carrara