La nuova frontiera del vino è la produzione senza solfiti aggiunti. In occasione del Vinitaly, Moncaro, la grande azienda marchigiana, presenta due vini frutto di un importante lavoro di ricerca in partnership con l’enologo Riccardo Cotarella, attuale presidente di Assoenologi. Le due etichette in degustazione sono contraddistinte dall’etichetta “Atavico” che comprende un Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore annata 2013 e un Rosso Piceno Superiore Doc annate 2012 e 2013 entrambi prodotti senza solfiti aggiunti.
«Moncaro ha aderito al progetto ideato da Riccardo Cotarella, enologo di fama internazionale – spiega l’enologo di Moncaro, Giuliano D’Ignazi – ottenendo risultati estremamente positivi. Oggi Moncaro presenta due vini frutto di un intenso lavoro in team sulla ricerca enologica e di investimenti importanti, in linea con la scelta di coniugare il massimo della qualità con l’esigenza sempre maggiore di salubrità dei prodotti. Grazie alla ricerca è stata garantita la longevità e la qualità dei vini, tanto che, a seguito dell’adesione al progetto, stiamo estendendo la riduzione dei solfiti a tutta la gamma per garantire volontariamente una soglia inferiore al 50% del massimo consentito dalla legge».
A livello organolettico la riduzione dell’utilizzo dei solfiti dona una maggiore espressività ai vini. Dal punto di vista olfattivo vengono esaltate le caratteristiche aromatiche più delicate, aspetto che la solforosa contribuisce a mascherare; mentre dal punto di vista del gusto vengono notevolmente attenuate le note amare del vino con il risultato di un maggiore equilibrio, in particolare sui bianchi.
«Si tratta di una concezione moderna del vino, una vera e propria frontiera scientifica, che dal punto di vista del mercato risulta già particolarmente apprezzata nei Paesi del Nord Europa – commenta il presidente Doriano Marchetti – L’attenzione verso prodotti sempre più salutari investe ormai il mercato globale e Moncaro ha saputo anticipare i tempi grazie all’impegno costante e a investimenti mirati».
A riprova dell’attenzione internazionale verso la qualità raggiunta da Moncaro, le due medaglie d’oro e le tre d’argento ottenute nei giorni scorsi a “Mundus Vini”, la più importante competizione tedesca del vino. Palmares che si aggiunge ai 181 podi raggiunti negli ultimi tre anni nei maggiori concorsi e guide internazionali.
Terre Cortesi Moncaro è stata fondata nel 1964 a Montecarotto (An). Oggi è la maggiore realtà delle Marche nel settore vitivinicolo con 928 soci e un fatturato 2013 di 24,4 milioni di euro derivante per il 60% dall’export con oltre 40 paesi di destinazione. Sessantacinque i dipendenti all’attivo, Moncaro dispone di tre cantine: la sede storica di Montecarotto (An), e due stabilimenti rispettivamente a Camerano (An), alle pendici del Monte Conero e ad Acquaviva (Ap), dove vengono prodotti, affinati ed invecchiati i vini tipici delle rispettive zone di produzione. I punti di forza Moncaro sono rappresentati dalla produzione dei vitigni autoctoni; dall’utilizzo dei metodi di coltura biologica e senza l’uso di sostanze di sintesi; la classificazione dei vigneti in base alle loro caratteristiche pedologiche e microclimatiche. Con 1.705 ettari di vigneti di proprietà aziendale, Moncaro garantisce al meglio la continuità qualitativa della produzione sotto la guida degli enologi Giuliano D’Ignazi e Riccardo Cotarella.