La Guardia di Finanza di Bergamo, al termine di un’articolata attività investigativa di polizia tributaria, giudiziaria e valutaria, ha scoperto un’evasione fiscale di oltre 32 milioni di euro in materia di Imposte Dirette ed oltre 6 milioni di Euro di I.V.A. A seguito di un controllo effettuato nel settore edilizio, i finanzieri hanno rinvenuto occultata in una botola di un sottoscala della documentazione extracontabile relativa a due società che hanno generato ingenti disponibilità finanziarie completamente sottratte a qualsiasi forma di tassazione. In particolare nel corso dell’indagine durata oltre 2 anni, è stato accertato che i responsabili delle società, in concomitanza con la crescita del fatturato e l’assunzione di un discreto numero di operai, avevano deciso di esercitare la loro attività in forma occulta nei confronti del fisco. Al fine di rendere difficoltosi eventuali controlli fiscali, gli stessi amministratori hanno provveduto a distruggere con regolarità quasi tutta la documentazione contabile, occultandone la restante parte in un sottoscala nella disponibilità di una terza persona. Parte della documentazione extracontabile è stata rinvenuta completamente distrutta e nascosta nei sacchi neri per i rifiuti. I militari hanno ricostruito il reale volume d’affari delle società attraverso “un accurato e laborioso lavoro di ricomposizione della documentazione” e l’esecuzione di accertamenti bancari, dai quali è emerso che nei conti correnti sono transitati, dal 2005 al 2007, importi complessivi per oltre 32 milioni di Euro. Parte dei considerevoli importi, non dichiarati al fisco e transitati sui conti correnti delle società edili, sono stati successivamente dirottati sui conti correnti personali di F.F., di anni 45, e di M.D. di anni 48, cittadini italiani rispettivamente residenti in San Paolo d’Argon (Bergamo) e Milano, il primo amministratore di fatto di 2 imprese edili, il secondo amministratore della terza società, fallita, operante nell’hinterland milanese. La società amministrata da M.D., attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, è stata depauperata del proprio patrimonio a danno dei legittimi creditori. Complessivamente sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Monza 5 persone, per i reati di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, distruzione ed occultamento di documentazione contabile e bancarotta fraudolenta. Oltre a F.F. e M.D., sono state denunciate quindi altre 3 persone di nazionalità italiana, quali legali rappresentanti delle 2 società edili e di quella fallita, che nella maxi frode hanno ricoperto il mero ruolo di prestanome senza che avessero alcun potere reale nella gestione. Sono state eseguite varie perquisizioni tra la bergamasca ed il milanese che hanno consentito il sequestro di hard- disk, altra documentazione extracontabile e discrete disponibilità finanziarie depositate su conti correnti personali.