Sabato 3 luglio partiranno i saldi estivi. L’anno scorso c’erano stati dei posticipi e anche quest’inverno, sempre per via dell’emergenza coronavirus. Stavolta si è deciso di recuperare il calendario normale, con la Commissione Attività Produttive della Conferenza delle Regioni che ha recentemente confermato la data. Inoltre, sono state vietate le promozioni nei trenta giorni precedenti l’inizio dei saldi.
Tuttavia, tra i commercianti, secondo quanto rilevato da Confesercenti, non mancano le voci critiche: «Una decisione che non soddisfa del tutto – ha dichiarato Filippo Caselli, direttore di Confesercenti Bergamo e segretario provinciale di Fismo-Confesercenti, la Federazione Italiana Settore Moda –. Nei giorni scorsi abbiamo sondato i negozianti del settore moda ed era emersa da parte di molti la richiesta che la data di inizio saldi venisse spostata almeno a metà luglio: la chiusura ha generato forti perdite (-40 per cento di fatturato nel primo trimestre 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) e a nostro parere il settore avrebbe avuto necessità di riprendere fiato, sfruttando più a lungo la riapertura per vendite a prezzo pieno. Bene invece l’aver conservato la data unica per tutte le regioni e il divieto delle vendite promozionali nei 30 giorni precedenti».
Viene così espressa delusione da parte di un intero settore economico, colpito peraltro in questi ultimi anni da una crisi profonda, dovuta alla necessità di reinventarsi nella competizione con il commercio elettronico, oltre che per valorizzare l’esperienza e l’impegno dei professionisti e la presenza essenziale dei negozi in città.