BERGAMO – Mettere al riparo centri abitati e strade delle zone montane, ma anche della pianura, contro il rischio rappresentato da valanghe, esondazioni di corsi d’acqua, frane e smottamenti. Dieci milioni di euro distribuiti su 21 interventi di cui 10 definiti di somma urgenza: di particolare rilievo la realizzazione di paravalanghe a Foppolo e a Carona per importi rispettivamente di un milione e 200 mila euro e un milione e 100mila euro; le opere di stabilizzazione per la miniera di gesso che minaccia il paese di Santa Brigida (1.200.000 euro); le opere per la riduzione del rischio di esondazione del torrente Lesina, tra Almenno San Bartolomeo e Ponte San Pietro (1.260.000) e 900.000 euro per sistemazioni idrauliche e anti valanghe a Valleve.
Anche la Bergamasca beneficerà dell’Accordo di programma tra la Regione Lombardia e il Ministero dell’Ambiente che prevede ben 225 milioni di risorse statali e regionali per la mitigare il rischio idrogeologico in Lombardia.
L’Accordo è stato presentato nella sede territoriale di Bergamo agli amministratori degli enti locali interessati, dagli assessori regionali all’Ambiente e all’Urbanistica, Marcello Raimondi e Daniele Belotti, e dal commissario straordinario del Ministero, il geologo Carlo Maria Marino: costui avrà il compito di coordinare l’iter procedurale, vigilando sulla sua attuazione.
Un cospicuo flusso di denaro pubblico – “come non si era mai visto prima in Lombardia”, come ha sottolineato l’assessore Raimondi. Un flusso di denaro pubblico che, come ha avvertito l’assessore Belotti, “porterà tutti noi ad esercitare un ferreo controllo per evitare possibili infiltrazioni nelle gare di appalto da parte di imprese legate alla criminalità organizzata, nella Bergamasca come nelle altre aree più a rischio della Lombardia, “inquinando” i lavori e causando concorrenza sleale alle imprese sane”.