Nei primi tre mesi del nuovo anno si spegne il segnale di un’interruzione o almeno di un’attenuazione della caduta della produzione che sembrava emergere dai risultati della scorsa indagine. A dirlo è il report della Camera di Commercio.
Il primo trimestre del 2013 registra una nuova marcata flessione della produzione dell’industria bergamasca che perde 2,3 punti nel trimestre e 4,5 punti rispetto al corrispondente periodo di un anno fa. E nell’artigianato manifatturiero la caduta è ancora più pesante: -9,9 punti nel trimestre e -7 nel confronto tendenziale. Le prospettive sul prossimo trimestre restano in territorio negativo, con qualche speranza in più per la domanda estera ma senza segnali di miglioramento sul versante occupazionale.
Deterioramento del mercato del lavoro e compressione del reddito disponibile continuano a deprimere i consumi. Il commercio al dettaglio ne risente pesantemente: il giro d’affari è in calo a Bergamo su base annua del 6,2 per cento (e del tutto simile è il dato dell’intera Lombardia): -9,3 per cento nel comparto alimentare, -9,5 per cento nel non alimentare e -2,2 per cento nel commercio non specializzato, cioè nella grande distribuzione. Nei servizi il fatturato medio diminuisce a Bergamo su base annua del 4,2 per cento, poco meno rispetto al dato medio regionale, ma con una flessione superiore ai 10 punti nei servizi alle persone, cali di oltre 4 punti per i servizi di ristorazione e i servizi alle imprese e una più moderata riduzione, inferiore ai 2 punti percentuali, nel commercio all’ingrosso. Nell’edilizia bergamasca il giro d’affari resta molto negativo (-7,8 su base annua) anche se non in ulteriore aggravamento. Peggiorano però le aspettative delle imprese.