La nuova legge di bilancio ha ridotto del 50% l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività erogati nel 2023, portando così al 5% l’imposizione prevista, fino all’importo di 3 mila euro, sui premi di risultato.
La norma è in vigore dal 2016 e consente l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali regionali e locali fino a un importo di premio in denaro pari a 3 mila euro erogato a dipendenti del settore privato, nell’anno precedente a quello di percezione, non superiore a 80 mila euro.
Perché si possa applicare la tassazione agevolata del 5% sul premio di risultato erogato occorre che:
– sussista un accordo aziendale o territoriale nel quale le parti individuino dei parametri di produttività, qualità, efficienza e innovazione che siano incrementali rispetto a un arco temporale preso a confronto;
– alla fine del periodo di maturazione del premio si possa misurare un incremento di almeno uno degli indicatori prescelti;
– l’accordo di secondo livello sia stato sottoscritto con ragionevole anticipo e comunque in un momento in cui era incerto il raggiungimento dell’incrementalità dei parametri prescelti rispetto al periodo preso a confronto.
Qualora previsto nell’accordo, i dipendenti possano convertire i premi di risultato assoggettabili a tassazione sostituiva, ora del 5%, in beni e servizi (cosiddetti piani di welfare aziendale) che, ai sensi dell’articolo 51, commi 2 e 3 ultimo periodo del Tuir, non concorrono o concorrono solo parzialmente alla formazione del reddito di lavoro dipendente imponibile sia ai fini fiscali, sia contributivi.
Un’imposizione così contenuta spingerà molti lavoratori a optare per la percezione immediata di un premio in denaro di minore importo (soggetto all’imposizione del 5% ed a contributi del 9,19%) anziché per il godimento di beni o di servizi di welfare da selezionare nel “paniere” della piattaforma aziendale anche se, in questo caso, il valore usufruito/goduto, sarebbe maggiore rispetto all’ipotesi in cui il premio venga percepito in denaro.
Considerato l’importanza della materia si suggerisce a tutti gli imprenditori di consultare un consulente del lavoro che sia in grado di suggerire le migliori soluzioni per ridurre il cuneo fiscale, fidelizzare il personale ed aumentare la redditività aziendale.
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