Nell’anno della Capitale della Cultura, il Comune di Bergamo restituisce alla città piazza Cittadella – finalmente senza auto in sosta – e il Civico Museo Archeologico, completamente sistemato e riallestito.
La piazza
Partiamo dalla piazza, completamente risistemata. Gli interventi di adeguamento delle pavimentazioni in ambito storico sono, però, da considerarsi come vere e proprie operazioni di restauro, nelle quali la scala del dettaglio architettonico deve confrontarsi con la scala urbana e ambientale. Dopo un’approfondita analisi storica, si è deciso di riproporre una pavimentazione a riquadri, quella cioè che era esistente prima del 1920.
Il restauro degli ingressi
Gli ingressi di piazza Cittadella sono stati completamente restaurati in occasione dell’appuntamento 2023 con la Capitale Italiana della Cultura. Un lavoro certosino, che ha richiesto un intervento attento per riportare al loro splendore gli accessi.
Una piazza e non più un parcheggio
Per quel che riguarda la sosta dell’auto, l’Amministrazione ha previsto nuovi posti riservati ai residenti lungo via Colle Aperto e lungo le Mura. In questo modo, si sono ridotti i disagi per gli abitanti di Città Alta derivanti dalla presenza del cantiere prima e del nuovo assetto poi. Il progetto, infatti, è sempre stato quello di liberare la piazza dalle auto a lavori ultimati, riportandola al suo splendore originale.
Il rinnovato Civico Museo Archeologico
È il museo più antico della città: ha origine addirittura nel 1561, quando fu emesso un decreto per collocare le antichità locali “nei più honorati luoghi”. L’ultimo intervento risaliva al 1961, 400 anni dopo la sua nascita, oltre 60 anni or sono.
Aveva bisogno di essere rivisto con un nuovo allestimento che meglio ne evidenziasse i percorsi, soprattutto della Bergamo romana, aspetto valorizzato nella mostra ospitata del 2019 a Palazzo della Ragione, “Bergomum”. E proprio da queste esigenze nasce l’intervento che riapre oggi il museo dopo ben due anni e mezzo di chiusura.
Il nuovo allestimento
È stato realizzato un accurato lavoro di allestimento dell’esposizione del Museo, lavoro certosino guidato da Stefania Casini, che da molti anni è anima del Civico Museo, e sviluppato dallo studio Progetto Media.
I reperti – oltre 1000 – che raccontano lo scorrere del tempo della città sono numerosi, legati a luoghi di Bergamo e della sua provincia. Alcuni di recente scoperta, come quelli dello scavo dell’ex caserma Montelungo.
Tra le novità alcune ricostruzioni degli antichi residenti a Bergamo. Come la donna che era stata sepolta con un particolare corredo a Brembate sotto, vissuta nel quinto secolo avanti Cristo. Sono stati ricostruiti fedelmente abiti, scarpe, monili.
Aree delle 7 sale sono dedicate alla scoperta della nascita della città sul colle, con la sezione sulla necropoli. Una zona dedicata ai culti, agli edifici da spettacolo, alle terme, al foro romano. Sono stati posizionati degli schermi con dei video ed è stato collocato anche il grande tavolo interattivo che era stato realizzato in occasione della mostra Bergomum di Palazzo della Ragione.
Tra le novità principali dell’allestimento la sezione egizia, dove è esposta la mummia e il sarcofago del sacerdote Ankhekhonsu, per molti anni ospitato a Mantova, a Palazzo Tè.
Dal giugno 1885 la città di Bergamo possiede infatti una mummia con il suo sarcofago, dono di Giovanni Venanzi, originario di Bergamo e console d’Italia ad Alessandria d’Egitto.