BERGAMO – Un nuovo programma per la giunta Tentorio per la fine del mandato. Ridefinire obiettivi e priorità per la città, partendo dal presupposto che i tempi delle “vacche grasse sono finiti” e che il patto di stabilità costringerà anche comuni virtuosi come Bergamo a rivedere le proprie scelte amministrative. Un chiarimento politico oltre che operativo, tra le diverse anime del Pdl dentro il gruppo consiliare e poi, in seconda battuta, una ridefinizione delle priorità con l’alleato leghista. Con un punto fermo, tuttavia: no a rimpasti di giunta, no a cambi di colore politico, e massima fiducia nell’esecutivo guidato da Franco Tentorio. La palla quindi passa ora al gruppo consiliare.
Questa mattina, nella sede del Pdl, Carlo Saffioti, segretario provinciale del Pdl, e Giuseppe Petralia, capogruppo consiliare del Pdl, hanno presentato una proposta di “terapia d’urto” per dare più vigore alla giunta Tentorio e per dire ai cittadini quello che la giunta può fare e non può fare stante la stretta economica del governo. “Stati generali della maggioranza”, li ha anche chiamati Saffioti dai quali, parte politica, parte istituzionale (leggi gruppo consiliare) e giunta stessa dovranno “uscire con un programma chiaro per la città”. E il congresso provinciale del Pdl? “A prescindere da questo evento – ha precisato Saffioti – A Bergamo, a differenza di altre città lombarde, abbiamo avuto la fortuna di far ricadere poco o niente le diatribe politiche sul governo della città, e così faremo anche questa volta”.
Le priorità di questa terapia d’urto? “No a tagli lineari, alla Monti tanto per intenderci, ma mirati, e mantenere adeguate capacità di spesa corrente per settori vitali quali i servizi alla persona (vista l’aumentata pressione fiscale governativa a scapito sopratutto delle fasce sociali più deboli nda), le politiche giovanili, la cultura e il turismo, volano quest’ultimo dello sviluppo di una città come Bergamo. E la scuola”. La sicurezza, tema caro alla Lega? Su tagli su questo punto, Saffioti e Petralia con prudenza, non si sbilanciano… “ma qualche ridefinizione andrà valutata”, si lascia sfuggire Petralia. Che poi aggiunge: “Le nuove entrate fiscali, come l’Imu, solo in parte andranno nelle nostre casse comunali perché il 50% andrà allo Stato e ci ritroviamo pure a fare gli esattori per conto dello Stato”. Quali sono i progetti programmatici che invece vanno rivisti? “Ci sono opere pubbliche utili come il nuovo piazzale della stazione che però deve fare i conti con le minori disponibilità di spesa, opere come Gamec, dove c’è almeno il contributo del privato (vedi Ubi Banca nda) e opere che oggi appaiono più difficoltose come il progetto di risalita di Città Alta”, dice Petralia.
Altro punto è l’alienazione del patrimonio edilizio comunale come il caso di Palazzo Suardi, per far cassa: tutto andrà rivalutato attentamente.”Tentorio comprende l’utilità di un confronto politico – dice Petralia – per ridare spazio anche al gruppo consiliare e alla politica. In tempi di crisi i gruppi consiliari non possono più seguire una posizione defilata, ruolo cui sono normalmente destinati in situazioni normali”. Confronto politico, confronto nel gruppo consiliare, confronto in giunta: tre livelli di lavoro attendono il centrodestra a Bergamo: un compito non invidiabile: “Lo sappiamo, risponde Petralia – ma la città ce lo chiede”. E Saffioti: “Sarà un incontro programmato a giorni. Il luogo? Non ve lo diciamo, terremo spenti i cellulari”, dice ai giornalisti, scherzando. La partita nel centrodestra bergamasco è iniziata. La posta in gioco è pesante. E i messaggi che arrivano dalle forze economiche cittadini, insomma, quelli che contano: “Ci sono e ne terremo conto”, dice Petralia.