Il valore medio mensile della pensione percepita dalle donne è quasi la metà di quello degli uomini: è pari a 569 euro rispetto ai 1.047 euro incassati dagli uomini.
È un dato che emerge dal Rapporto Annuale dell’Inps, che ha erogato nel 2011 un totale di 18,4 milioni di pensioni (incluse le indennità di accompagnamento agli invalidi civili) sia di natura previdenziale che assistenziale a 13,9 milioni di pensionati.
Nel rapporto si precisa che se si guarda al complesso dei trattamenti pensionistici in essere (sia previdenziali che assistenziali) circa il 77% degli assegni presenta un valore medio mensile inferiore ai 1.000 euro (nel 2010 erano il 79%), mentre il 49% resta sotto i 500 euro, e quasi il 12% si colloca nella fascia compresa tra 1.000 e 1.500 euro mensili.
Per quanto riguarda le donne, il dato sottolinea, ancora una volta, la disparità di genere, in Italia: «in generale – dice Mina Busi, della segreteria Fnp Cisl di Bergamo -, gli importi delle pensioni erogate alle donne si situano al 90% sotto i 1000 euro, di queste il 60% è sotto i 500 euro. Rispetto ai diversi livelli di importo si conferma quindi una notevole disparità di genere, con la componente maschile che tende a prevalere laddove le pensioni toccano punte più elevate: quasi il 19% tra i 1.000 e i 1.500 euro mensili per gli uomini (6,5% per le donne) e 23% di pensioni maschili con importi pari o superiori ai 1.500 euro mensili (meno del 3% per le donne)».
La media delle pensioni delle bergamasche è inferiore ai 600 euro a testimonianza dell’alta percentuale di pensioni basse, mentre la media dei maschi arriva a 1100 euro circa.
Il 52% delle donne pensionate in Italia vivono con 20 anni di contribuzione, solo il 10% raggiunge i 35 anni. Oltre 2,5 milioni di donne pensionate vivono con importi inferiori a 500 euro mensili.