Esprimiamo alcune considerazioni rispetto alle notizie riportate dalla stampa sulle intenzioni dell’ Amministrazione Comunale relative all’aumento delle tariffe dei parcometri cittadini e sulle scelte della precedente Amministrazione nel merito.
L’Amministrazione Bruni ritoccò le tariffe dei parcometri cittadini, non solo perché era necessario un adeguamento in quanto ferme dal ’98, ma anche come leva per disincentivare l’afflusso di auto private in centro città.. Come abbiamo avuto occasione di dire più volte: Il problema mobilità è complesso, non esiste l’intervento risolutore. Ci sono tante piccole azioni che aiutano a contenere e soprattutto a governare il problema, che è impensabile allo stato attuale risolvere in toto, anche e soprattutto per la mancata realizzazione delle infrastrutture individuate e pianificate. Come è noto inoltre, le entrate della sosta, sono state destinate, dall’Amministrazione precedente, totalmente a finanziare ATB mobilità, che grazie alle entrate ha gestito e gestisce la segnaletica ordinaria e quella innovativa (es. semafori cosiddetti intelligenti, dispositivi semaforici per i non vedenti) i costi della pianificazione di mobilità e trasporti, la Centrale della mobilità ( es. sistema trambus, investimento per l’installazione delle telecamere) e tutte quelle attività e servizi di sostegno della mobilità dolce (es. bike sharing e piedibus). E’ bene ricordare che di fronte a tutto questo l’attuale Amministrazione, ieri minoranza, tuonava contro, non solo per l’aumento specifico delle tariffe della sosta, ma anche e soprattutto rispetto alla strategia impostata. Oggi nonostante le roboanti affermazioni dell’assessore Ceci, nulla si è mosso, se non alcune scelte marginali (pezzi di ciclabile tolte a favore di parcheggi, guarda caso a pagamento), certamente dovute a promesse elettorali a qualche singolo. Del piano urbano del traffico e del Piano della sosta neppure l’ombra, se non generici annunci e nei fatti solo aumenti. Quello che scandalizza non è l’aumento previsto di per sé, che si accompagna tra l’altro al rincaro del costo del biglietto dell’autobus, ma che dietro a queste scelte non vi sia ancora una strategia pianificata. Ciò è dimostrato dal fatto che le telecamere dopo quasi due anni non siano ancora in funzione, che non si è ancora provveduto ad ampliare la sosta a pagamento in quelle aree anche più periferiche, già individuate, che non vi siano ulteriori azioni per migliorare sempre di più il trasporto pubblico e renderlo quindi competitivo con l’auto, che non si siano messe in pratica azioni per migliorare la logistica delle merci, anche alla luce di un finanziamento arrivato al Comune da parte del Ministero dell’Ambiente, sulla base di un progetto ad hoc presentato dall’amministrazione Bruni nel 2008. A questo punto l’ipotesi più probabile è che, nonostante le critiche all’amministrazione precedente in materia, ci si sia accorti che non esistono altre soluzioni per la governabilità del traffico cittadino e il mantenimento e il potenziamento del trasporto pubblico, se non l’applicazione di provvedimenti in linea con quelli intrapresi dall’Amministrazione Bruni. Provvedimenti che, anche alla luce dei tagli governativi, non possono più essere rimandati e o cassati per paura di impopolarità, se non si vuole che Bergamo resti per sempre tra le città più intasate e inquinate d’Italia. Ci riferiamo in particolare a nuove corsie preferenziali per gli autobus (magari pensate sul modello delle Linee ad Alta Mobilità attuate a Brescia) e ad ulteriori parcheggi di interscambio, che non possono essere ubicati nel centro o a stretto ridosso, così come annunciato.
Siamo “trepidamente” in attesa…
Nicola Eynard
Maddalena Cattaneo
Partito Democratico