PILLOLE DI DIRITTO COSTITUZIONALE
Il Sistema dei Partiti: tanto odioso quanto determinante. Ecco come cambia da Paese a Paese
Articolo precedente: “Buon bicameralismo a tutti!” pubblicato il 20.01.2021
Il sistema dei partiti è una delle condizioni determinanti della forma di Governo e della convivenza civile di un sistema democratico. Ma non in tutto il mondo sono organizzati allo stesso modo.
Ci sono Paesi che hanno solamente due partiti, come gli Stati Uniti e il Regno Unito, che per questo vengono detti bipartitici. Si tratta di Stati molto forti, equilibrati, non eccessivamente eterogenei e con delle visioni politiche chiare e precise. Le elezioni, quindi, sono caratterizzate dalla competizione tra due forze alternative che si contendono il potere ciascuna con un programma predefinito e un leader che si candida per la presidenza del governo. Alla sera delle elezioni, quindi, si sa già tutto: il capo del partito vincente diventa Primo Ministro e il governo, che resta in carica per un tempo già chiaro (quattro o cinque anni), ha già un programma coerente e attuabile che gli elettori hanno voluto a maggioranza. Il governo, quindi, si dice che viene eletto direttamente dai cittadini.
Poi ci sono dei sistemi multipartitici, che si distinguono in multipartitismo moderato ed estremo. Gli Stati che hanno un sistema a multipartitismo moderato, come per esempio la Francia o la Germania, hanno diversi partiti che incarnano più idee politiche, ma quelli antisistema e le ali estreme sono sempre escluse da ciò che viene definito “arco costituzionale”. Alle elezioni, quindi, non si hanno due partiti che si scontrano per il potere, ma due coalizioni di partiti che hanno anch’esse un leader e un programma di governo preventivamente concordato. La coalizione vincente, infine, va al governo con il proprio capo che, in questo caso, è anche il mediatore delle forze che compongono la coalizione di governo. Seppur si tratti di un sistema più instabile rispetto al bipartitismo, il bipolarismo permette comunque di avere governi duraturi e lungimiranti capaci di avere una visione politica coerente e concreta.
Infine, ci sono i sistemi a multipartitismo estremo. In questi Stati la società è altamente frammentata, conflittuale e disomogenea, composta da una miriade di partiti fortemente identitari che difficilmente riescono a stipulare accordi stabili. In questi sistemi, tutti i partiti corrono in ordine sparso, ciascuno con il suo programma e il suo capo, ben consci che nessuno di essi è in grado di raggiungere la maggioranza assoluta che serve per governare. Per questo, i programmi sono ambigui e le coalizioni vengono fatte dopo le elezioni, in cui partiti anche opposti sono obbligati ad unirsi per governare insieme. Gli esecutivi che ne risultano, quindi, sono spesso conflittuali e instabili, hanno la crisi facile e non hanno un programma coerente da seguire. Anche le opposizioni, divise tra di loro, sono incapaci di rappresentare una reale e compatta alternativa rispetto alla maggioranza di Governo. Sintetizzando: benvenuti in Italia!
Alessandro Frosio