Numeri molto positivi per l’aeroporto di Orio al Serio, che nelle ultime settimane del 2021 ha registrato una definitiva ripresa del suo traffico aereo. Giovanni Sanga, presidente di Sacbo, qualche giorno fa ha infatti dichiarato che quello di Milanè lo scalo italiano con il miglior tasso di crescita, ad eccezione di Torino che è diventato base Ryanair, mentre il Caravaggio si conferma comunque il terzo d’Italia.
Però, insieme ai voli sono riprese anche le proteste dei cittadini delle zone vicine: «Nessuno ha notato aerei meno rumorosi, anzi si sono sentiti aerei molto più impattanti perché la cosa a cui invece abbiamo assistito con sgomento è la totale anarchia nelle rotte, le più disparate a ventaglio da sudovest a nord-ovest – ha spiegato Gianluigi Mologni, uno dei nomi più noti tra i comitati contro i rumori e il consumo di suolo dell’aeroporto -. Questo alla faccia della tanto sbandierata volontà di tutelare i centri abitati e ridurre l’impatto ambientale su cui hanno discettato per anni. Ma ancor più assurda ci pare questa situazione se si considera che da più parti è stato segnalato il crollo del turismo estero a causa del Covid».