La viticoltura riveste un ruolo di fondamentale importanza per il mantenimento dell’assetto idrogeologico e della valenza paesaggistica del territorio terrazzato delle Cinque Terre e costituisce elemento essenziale per la conservazione delle peculiarità del Parco, del sito Unesco e delle tradizioni locali. Il vino delle Cinque Terre, in Liguria, rappresenta, da secoli, un prodotto locale rinomato in tutto il mondo e il Parco, assegnando le barbatelle a chi ne fa richiesta, contribuisce alla conservazione e alla creazione di nuovi vigneti. Per questi motivi il Parco ha intrapreso azioni di tutela importanti come l’assegnazione delle barbatelle e la consegna delle pietre per il rifacimento dei muri a secco.«Mettendo a disposizione di coloro che intendono coltivare i terrazzamenti le barbatelle necessarie al mantenimento della viticoltura – dice il direttore del Parco Patrizio Scarpellini – vogliamo dare un messaggio ben preciso. Il turismo e l’agricoltura devono andare avanti di pari passo. Dobbiamo portare avanti azioni che spingano il turista che arriva sul nostro territorio a consumare il vino locale, prodotto con uve coltivate nei terrazzamenti a picco sul mare».
Potranno presentare la richiesta i proprietari o i conduttori di terreni ricadenti nella perimetrazione del Parco Nazionale delle Cinque Terre, allegando attestazione di proprietà (visura catastale, atto notarile o documento di riconoscimento del proprietario del terreno in caso di conduzione), estratto di mappa, documento di riconoscimento del richiedente e documentazione fotografica dello stato in cui si trova il terreno. Le opere dovranno essere realizzate entro sei mesi dalla fornitura delle barbatelle.
Il personale dell’’Ente Parco, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, si riserva di verificare che i quantitativi riportati nella richiesta di barbatelle siano poi realmente utilizzati. Qualora non venissero realizzate nel termine stabilito, gli interessati potranno chiedere una proroga dei termini nei limiti valutati eccezionalmente dall’Ente Parco o dovranno procedere alla restituzione del materiale assegnato a loro cura e spese o, nel caso in cui fosse deteriorato, alla sua monetizzazione.