L’Ateneo, tra i primi in Italia a dotarsi nel 2016 di un regolamento per l’integrità e l’etica nella ricerca, introduce la consigliera di fiducia, una figura garante della dignità delle persone. L’avvocato Elena Bigotti garantirà la neutralità, la riservatezza e l’indipendenza rispetto ai casi trattati per il prossimo triennio.
L’avvocato Elena Bigotti sarà consigliera di fiducia dell’Università degli Studi di Bergamo per il triennio 2019-2021. Si tratta di una figura istituita per la prima volta nell’Ateneo orobico, su proposta del Comitato unico di garanzia agli organi di ateneo che, attraverso un bando, hanno selezionato l’avvocato Elena Bigotti, una persona esterna all’Università garante della neutralità, riservatezza e indipendenza rispetto ai casi trattati.
La consigliera di fiducia si è presentata alla Comunità accademica lunedì pomeriggio 15 aprile nella sala Galeotti della sede di via dei Caniana dell’Università. Un’ occasione di confronto e formativo sul ruolo chiave del codice etico e comportamentale per la vita dell’ateneo. Studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo hanno condiviso il contesto normativo in relazione all’adempimento dei diritti/doveri connessi alla didattica, al rapporto reciproco, alla corretta gestione di casi di molestia, vessazione, mobbing, nonché ad un corretto utilizzo degli strumenti di comunicazione.
L’istituzione della consigliera di fiducia rappresenta un nuovo tassello del percorso intrapreso dall’Ateneo a garanzia di un ambiente di lavoro e di studio rispettoso della dignità delle persone (Art. 18-20 del Codice etico dell’ateneo).
«L’Ateneo di Bergamo è stato uno delle prime università italiane a dotarsi nel 2016 di un regolamento per l’integrità e l’etica nella ricerca – sottolinea Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università degli studi di Bergamo – avente come obiettivo la definizione e il rispetto dei principi e dei valori etici, dei doveri deontologici e degli standard professionali sui quali si fonda una condotta responsabile e corretta da parte di chi svolge, finanzia o valuta la ricerca scientifica nonché da parte delle istituzioni che la promuovono e la realizzano. L’applicazione dei principi e dei valori e il rispetto della deontologia e degli standard professionali sono garanzia della qualità stessa della ricerca e contribuiscono ad accrescere la reputazione e l’immagine pubblica della scienza, con importanti ricadute sullo sviluppo della stessa e sulla società. Su questa linea ci è sembrato più che corretto accogliere la proposta del Comitato di istituire una figura esterna garante del codice etico dell’Ateneo. Siamo certi che l’Avvocato Bigotti sia un grande valore aggiunto per tutta la Comunità accademica».
Il Comitato per l’integrità e l’etica nella ricerca è un organismo indipendente che, nel favorire lo sviluppo dell’integrità e dell’etica della ricerca, con una prospettiva di pluralismo etico, esprime pareri in materia di etica della ricerca, bioetica e biodiritto, inclusi gli aspetti etici, deontologici e giuridici ricompresi nel Regolamento per l’integrità e l’etica nella ricerca dell’Ateneo, e più in generale nell’ambito della Research Integrity, così come descritta in letteratura e nelle principali Carte e Convenzioni internazionali. Il Comitato, altresì, su richiesta dei ricercatori, valuta i profili etici dei progetti di ricerca che coinvolgono l’essere umano, qualsiasi altro essere vivente e materiali biologici. Il Comitato verifica che i protocolli di ricerca presentati siano idonei a generare conoscenza scientifica.
Componenti comitato etico
Prof. Elvio Cossali (UniBg)
Prof. Gianvito Martino (Università San Raffaele)
Prof. Fabrizio Fracchia (Università Bocconi)
Prof.ssa Michela Cameletti (UniBg)
Prof. Santino Maletta (UniBg)