«Serve federare i riformisti, non i moderati, perché in Italia servono riforme radicali». Il premier uscente Mario Monti ha aperto ufficialmente la campagna elettorale a Bergamo, insieme ai candidati della sua lista. Obiettivo del Professore, sottolineato prima in un’intervista al Corriere della Sera e a tarda mattinata con un tweet, quello di «non rimettere l’Italia nelle mani degli incapaci. La vecchia politica non deve tornare».
Monti ha respinto l’accusa di non essere «coerente» sulle tasse perché è possibile ridurle, visto che «oggi possiamo guardare alla crescita con maggiore ottimismo», ma senza «promettere ciò che non siamo in grado di mantenere». «Qualcuno si è stizzito perché parlo della possibilità di ridurre le tasse – ha proseguito Monti – ma non è incoerenza la mia perché dopo i sacrifici che hanno fatto gli italiani nel 2012 non è detto che debba sempre essere così perché le situazioni cambiano».
Sul capitolo giustizia, un’altra frecciata a Berlusconi. «Sulla riforma necessaria della giustizia contro la corruzione, il conflitto di interesse e il falso in bilancio» ci sono stati «ostacoli che sono venuti da destra anche per ragioni storiche e personali che conosciamo».