BATTESIMO DI GESU’
Vangelo (Mt 3,13-17)
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, 13Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Commento
Dopo i racconti dell’infanzia, vediamo gli inizi della vita pubblica di Gesù, che, al pari di molti ebrei, si pone al seguito di Giovanni Battista. Questi esorta i fedeli a prepararsi all’imminente venuta del Regno di Dio attraverso un processo di conversione. Esso inizia con il rito del battesimo, visto come un lavacro di rigenerazione e di penitenza, cui deve seguire un mutamento di condotta con l’abbandono del peccato. Quando Gesù si presenta, il Battista intuisce che non si tratta di uno dei tanti peccatori che chiedono di sottoporsi al suo battesimo di penitenza, ma proprio di Colui del quale egli sta annunciando la venuta e al quale deve preparare la via. Tra i due si svolge un dialogo serrato. Il Battista chiede di esimersi dal compiere il gesto del battesimo, perchè Gesù non ne ha bisogno; al contrario dovrebbe sottoporsi lui stesso al battesimo di Gesù. Questi risponde che deve ricevere il battesimo « perché conviene che adempiamo ogni giustizia ». Ma questo cosa significa?
Il battesimo prefigura la missione che attende Gesù. Il Figlio di Dio è chiamato ad una full immersion nella vicenda umana, con l’assunzione dei suoi aspetti più tragici e negativi. Si tratta innanzitutto di prendere su di sè il peccato e il male degli uomini nelle sue varie manifestazioni, fisiche e morali. Gesù si prenderà cura dei malati, dei deboli e dei poveri e si farà lui stesso povero e debole. Conoscerà per esperienza diretta il male in tutte le sue forme diventando vittima indifesa dell’odio e della malvagità umana. Queste provocazioni verranno vinte da Lui con un atto di perdono totale e incondizionato. Il rito del battesimo, che anticamente comportava l’immersione nelle acque e il lasciarsene ricoprire, per poi riemergere vuole indicare proprio questo, che il Figlio di Dio si cala nelle profondità del destino umano fino ad assumere la morte. Solo dopo aver compiuto questa full immersion per spirito di solidarietà, e non per castigo di colpe commesse, dato che Gesù è innocente, egli esce trionfante dalle acque. E’ disceso nelle acque condividendo la nostra situazione di peccatori, e ne esce vincitore del peccato e della morte. Il Cielo si apre e di nuovo parla; inizia un dialogo diretto con l’umanità, che si era interrotto fin dai primi tempi a causa della colpa dei primi uomini: Adamo, Eva, Caino ecc.
La prima parola di questo rinnovato dialogo pronunciata direttamente da Dio Padre riguarda Gesù, di cui viene dichiarata la sua identità come Figlio di Dio. Egli è oggetto della sua compiacenza non nonostante il battesimo, ma proprio per il fatto di esservisi sottoposto, cioè di aver voluto immergersi negli abissi del male umano. Essendo Figlio stesso di Dio, questo processo di immersione, che culmina con la morte in croce, ha delle conseguenze capitali sul destino umano, che viene radicalmente trasformato. Nella discesa di Gesù tra di noi e nel suo farsi vero uomo si è verificato un mirabile scambio, un affare in cui l’umanità ha ottenuto un guadagno incredibile! Noi abbiamo dato al Figlio di Dio le nostre molteplici fragilità, ottenendo in cambio la forza della sua energia divina; gli abbiamo offerto la nostra morte per avere in dono la sua vita eterna; lo abbiamo rivestito dei nostri peccati, ottenendo il suo perdono e la forza del suo Spirito; gli abbiamo consegnato la nostra condizione di nemici e di ribelli per avere in cambio la dignità di figli adottivi di Dio. Gesù è uscito dalle acque, cioè dalla morte, con una umanità rinnovata, di cui anche noi siamo chiamati a far parte. Per questo Gesù ha voluto farsi battezzare, questa è la giustizia, cioè la giustificazione che Egli ci ha meritato e che ha voluto ricordare a Giovanni Battista nell’atto di farsi battezzare.