« In linea con la nostra anima sempre volta alla ricerca e alla sperimentazione, presentiamo Demetra Extra Brut Millesimato 2009: non una rottura rispetto alla cuvée storica, ma sua naturale evoluzione, nell’ottica di rendere un prodotto ancora più accattivante, elegante e completo».
Con queste parole, Teresio Schiavi, enologo e fondatore dell’azienda Mirabella di Rodengo Saiano, in Franciacorta, ha presentato l’ultimo gioiellino della Casa. Per la circostanza, nella splendida location del Monastero di San Pietro in Lamosa, a Provaglio d’Iseo, sono intervenuti in tanti, esperti e appassionati del buon bere, per assaggiare in anteprima la novità.
Perché il Millesimo?
Perché per Mirabella il Millesimo corrisponde a precisa scelta di qualità e significa premiare un’annata particolarmente performante.
Perché il 2009?
Perché la vendemmia 2009 ha garantito un prodotto dalla freschezza spiccata, nonché da un’ampia complessità strutturale e aromatica.
Perché il passaggio all’Extra Brut?
Per valorizzare al massimo la freschezza, insieme agli aromi varietali e alla tipicità. Da qui anche la scelta di non utilizzare vini di riserva, consentiti dal disciplinare anche per i millesimati.
Perché la scelta del Pinot Nero?
Nell’ottica di ottenere un Franciacorta con importante parabola di longevità dopo la sboccatura, il Pinot Nero si è rivelato una scelta naturale.
Ecco allora la scheda del Demetra Extra Brut Millesimato 2009, pronto da pochi giorni in soli 5 mila pezzi. Fortunati i primi che lo prenoteranno, anche come pregiato regalo per le festività natalizie.
Uve: 70% Chardonnay – 20% Pinot Nero – 10% Pinot Bianco.
Resa: 75 quintali / ettaro. Mosto derivato dalla prima pressatura .
Produzione annua: 5.000 bottiglie da 0,75 lt .
Vinificazione: lavorazione separate delle uve a perfetto grado di maturazione, fermentazione con lieviti selezionati in vasca di cemento a 18°- 20° C. Il 25% dello Chardonnay fermenta in barrique; batonnage per 4/5 mesi.
Affinamento: sui lieviti per un minimo di 55 mesi e non meno di 6 prima della vendita dopo la sboccatura.
Profumo: pane appena sfornato e lievito misti a frutta gialla e fiori bianchi, con piacevoli note agrumate. Sapore: deciso, secco, persistente, il tutto unito ad una sensazione di grande equilibrio ed eleganza.
Abbinamenti: versatilità nel sapersi declinare al meglio, dal pesce di lago essiccato alle carni, dai funghi al tartufo.
Appena presentato, il Demetra 2009 è già esaltato dalle prime Guide in uscita: Vitae – Associazione Italiana Sommelier assegna il massimo riconoscimento delle 4 viti; Vini Buoni d’Italia assegna il massimo riconoscimento della Corona.
Durante il piacevole incontro a San Pietro in Lamosa (buono il servizio di catering per la colazione e il successivo pranzo a buffet) i fratelli Alberto e Alessandro Schiavi, figli del fondatore e anche loro enologi, hanno illustrato la storia passata, presente e futura dell’azienda.
La prima vendemmia di Mirabella è datata 1979, quindi è una delle prime aziende che in Franciacorta ha creduto nella spumantizzazione. Oggi gli ettari vitati, tra proprietà e affitto, sono 50, tutti in zona storica, con una produzione di 400-450 mila bottiglie anno. Le bottiglie di Franciacorta Docg non fanno mai meno di 24 mesi sui lieviti: possono arrivare anche a 60 e più. I millesimi vengono proposti mediamente ogni quattro anni, quando l’annata si presta al meglio. Dalla prossima vendemmia 2017 Mirabella sarà azienda bio certificata. Alcune altre tipicità: uso nelle cuvée anche del Pinot Bianco; uso di vasche in cemento per la vinifcazione; limitato uso di barrique; eliminazione degli allergeni; bassa presenza di solfiti; sperimentazione per arrivare all’uso di lieviti autoctoni.
In Italia Mirabella conta 60 collaboratori-rappresentanti che coprono un po’ tutto il territorio nazionale. I prodotti Mirabella si rivolgono solo al settore Horeca, quindi non si troveranno mai nei supermercati. Quello che meraviglia e fa piacere è l’enorme crescita dell’export: in soli tre anni l’export di Franciacorta Mirabella è arrivato al 30 per cento della produzione (circa 130 mila bottiglie, che sono andate sui mercati di Giappone, Usa e Europa). Merito di questo balzo è in particolare da attribuire a Marta Poli, che si occupa espressamente di questo settore commerciale.
Infine due prospettive per il futuro immediato: ristrutturazione della sala degustazione e degli uffici, così da migliorare l’accoglienza in cantina; restyling delle etichette e delle bottiglie, perché il vino “si beve prima di tutto con gli occhi”.