Sono attualmente più di 850 gli accordi di collaborazione tra Università italiane e cinesi, di cui 300 siglati con i primi 40 atenei del Dragone. Frutto di un lavoro di cooperazione scientifica e tecnologica avviato nel 1998, negli ultimi anni le relazioni tra Italia e Cina hanno visto consolidarsi partnership e opportunità crescenti lungo un percorso per molti versi coronato con la firma, nel marzo dello scorso anno a Roma, del memorandum d’intesa sulla Nuova Via della Seta. Tra gli obiettivi, il memorandum mira infatti a favorire la cooperazione scientifica e tecnologica tra startup italiane e cinesi.
«Attenzione e reciprocità sono il sale della cooperazione tra l’Italia e la Cina, una relazione che ha dato i migliori frutti proprio sul terreno della scienza, dell’innovazione e degli scambi tecnologici e continua a crescere in modo significativo. Il CI – LAM è una grande opportunità per le nostre università e i nostri giovani ingegneri, ma anche per le imprese e i centri di ricerca, per favorire un sempre maggiore confronto tra Spin off accademici, Start up e PMI innovative dei due Paesi. Incontrarsi, conoscere i rispettivi Paesi, lavorare insieme creando laboratori congiunti ed internazionalizzarsi: è così che si creano le premesse per l’applicazione delle convergenze sul terreno operativo, idea cardine sia della strategia cinese del “ Made in China 2025” e “ Internet +” che del piano italiano “industria 4.0, oggi Transizione 4.0”. Interazioni utili ancora di più oggi, vista la crisi economica che tutti dobbiamo affrontare, e di fronte alla quale mi impegno, anche come ministero, ad essere parte attiva nello sviluppo e nel rafforzamento del programma e delle sue articolazioni» evidenzia il ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi.
Proprio in questa prospettiva di collaborazione, nel 2017 – sotto l’egida del Ministero dell’Università e della Ricerca e del Ministero cinese della Scienza e della Tecnologia – è nato il CI-LAM, Laboratorio sino-italiano per la Manifattura Avanzata, una piattaforma bilaterale di cooperazione che ha lo scopo di riunire le risorse di università, centri di ricerca e mondo industriale di entrambi i paesi per svolgere attività di ricerca e sviluppo congiunte sulle tecnologie e le piattaforme digitali dedicate al mondo manifatturiero. Il piano di azione del CI-LAM prevede programmi di formazione, scambio e mobilità rivolti a studenti e ricercatori e un supporto alle attività di innovazione e trasferimento tecnologico – con un particolare accento al ruolo delle start-up e delle piccole medie-imprese – al fine di favorire il loro percorso di trasformazione digitale e il processo di internazionalizzazione.
In questa cornice si inserisce anche l’Academy e in particolare la Summer School che, dopo il suo avvio a Napoli nel 2019, conta quest’anno una nuova edizione erogata in modalità telematica.
Mercoledì 3 giugno si è svolta la cerimonia di apertura dell’Academy CI-LAM China Italy Laboratory on Advanced Manufacturing. Partner di questa realtà, confermati anche quest’anno, sono la Tsinghua University di Pechino, l’Università degli Studi di Bergamo, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, China Science and Technology Automation Alliance (CSAA) e Campania NewSteel.
L’asse Cina-Italia assume quest’anno un valore ancora più forte nell’ottica della cooperazione internazionale. L’edizione 2020 della Summer School avrebbe dovuto aver luogo negli spazi dell’ateneo cinese ma, a causa dei limiti di viaggio e di distanza imposti dall’emergenza sanitaria globale, il programma originale di attività è stato “virtualizzato” e ampliato sia in termini di numeri che di categorie di beneficiari. L’obiettivo principale è stato quello di traghettare la piattaforma di cooperazione CI-LAM verso nuovi e più ambiziosi obiettivi previsti nell’accordo firmato nel 2017 tra le parti.
In questa nuova versione del programma formativo, in particolare, sono state organizzate due serie di webinar e attività di match-making aventi finalità complementari. Per professionisti, manager e ricercatori sono stati previsti webinar sull’innovazione che mirano a promuovere un efficace scambio tra gli ecosistemi di innovazione dei due paesi sulla produzione avanzata, mentre la Summer School sarà rivolta a studenti, laureati e dottorandi con l’obiettivo di fornire lo stato dell’arte e le direzioni di ricerca future sulle tecnologie chiave nel mondo manifatturiero.
Alla cerimonia di apertura dei lavori hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro dell’Università e Ricerca Gaetano Manfredi, Remo Morzenti Pellegrini rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Arturo De Vivo rettore dell’Università Federico II di Napoli e Yang Bin, prorettore della Tsinghua University.
La CI-LAM Academy è una grande opportunità non solo per la nostra Università ma per tutto il sistema dell’innovazione del nostro territorio. Come ribadisce il rettore Remo Morzenti Pellegrini, si tratta per l’Università di un grande passo verso l’internazionalizzazione e il raggiungimento di una maggiore qualità della ricerca universitaria.
«Negli ultimi anni – sottolinea Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università degli studi di Bergamo -abbiamo portato avanti una forte azione di internazionalizzazione e cooperazione su tutti i fronti, dalla ricerca scientifica alla formazione e al trasferimento tecnologico. Con la CI-LAM Academy trova pieno compimento di fatto il triplice ruolo che una moderna università si pone come missione privilegiata verso la società, vale a dire l’orientamento, la formazione e l’avviamento al mondo professionale di giovani talenti, lo sviluppo della ricerca scientifica fondamentale e applicata e il trasferimento e condivisione del sapere con gli altri attori del tessuto economico e sociale nel quale opera. E in un momento storico come questo in cui purtroppo esistono territori, come quello bergamasco, fortemente provati e lacerati dagli effetti dell’epidemia, una iniziativa come quella del CI-LAM ridà fiato, speranza e ottimismo per un futuro di crescita e rinascita del nostro Paese».
«La Federico II è tra i partner fondatori del CI-LAM Joint Lab on Advanced Manufacturing insieme con la China Science and Technology Automation Alliance e con l’Università di Bergamo, grazie alla scelta lungimirante dell’allora rettore Gaetano Manfredi. Oggi soprattutto, in un momento difficile di crisi, è necessario promuovere le azioni della ricerca e dell’innovazione tecnologica in una prospettiva di cooperazione nazionale e internazionale, che dia forza al ruolo strategico dell’Ateneo impegnato sui temi della Manifattura Avanzata e del trasferimento tecnologico, anche in collaborazione con il mondo delle aziende» aggiunge Arturo De Vivo, Rettore Università degli Studi di Napoli Federico II.
Il Ci-LAM è un laboratorio di ricerca e di formazione congiunto italo-cinese incentrato sui temi della Fabbrica intelligente nato dalla partnership tra la China Science and Technology Automation Alliance (CSAA), una delle organizzazioni più attive in Cina nell’area della Manifattura Intelligente, il Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Tsinghua University di Pechino, considerato uno dei migliori atenei al mondo nell’area dell’ingegneria e del computer science, il Dipartimento di Ingegneria e scienze applicate e il Dipartimento di Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione dell’Università degli Studi di Bergamo, il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione – DIETI dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Campania NewSteel.
La mission del Ci-Lam è di promuovere e migliorare i risultati di uno sviluppo congiunto di ricerca all’avanguardia, incluso il trasferimento e la valorizzazione delle tecnologie sviluppate nei laboratori universitari e nei centri di ricerca coinvolti all’interno del Joint Lab. La visione di lungo termine del CI-LAM è quella di divenire il ponte di collaborazione più efficace tra Cina e Italia nell’area dei sistemi di produzioni avanzati (smart manufacturing systems) e di essere un benchmarking di successo in altre aree del mondo.