Sono più di mille, e sono tra gli invisibili dell’emergenza occupazionale successiva al Coronavirus. Sono i lavoratori e le lavoratrici (la maggioranza) delle mense scolastiche, dallo scorso febbraio lasciate senza lavoro e senza stipendio, da allora in attesa del Fis, il Fondo d’integrazione salariale. Ne parla un comunicato stampa diffuso dalla Cisl provinciale. «Sono lavoratrici già contrattualmente deboli in partenza – racconta Luca Bottani di Fisascat Cisl Bergamo: quasi tutte vengono sospese dal lavoro a fine anno scolastico o per le chiusure festive e riassunte alla ripartenza. Tanti addetti al servizio mensa hanno contratti verticali da 15 ore settimanali, per soli nove mesi l’anno. Oggi, i ritardi nell’erogazione del sostegno al reddito previsto per la categoria e di competenza dell’Inps stanno lasciando molte famiglie sul lastrico».