Ecco quanto emerge dall’esame dei dati dell’Osservatorio AUB (AIdAF-Unicredit-Bocconi) presentati all’Italcementi di Calusco d’Adda nel corso di un’affollata e interessante tavola rotonda coordinata dal dott. Attanzio di AIdAF, con la partecipazione di Carlo Pesenti (Italcementi), di Alberto Perolari (Perofil), di Bernardo Sestini (SIAD), di Gianluca Bolelli (Tesmec) e con gli interventi del prof. Guido Corbetta (Bocconi) e di Dario Prunotto e Luca Manzoni quali esponenti del Gruppo Unicredit. (a cura di Federico Rossi)
Un modello che a prima vista potrebbe sembrare meno avanzato e meno innovativo che in altre aree italiane ma che, se analizzato bene a fondo, ci rappresenta invece dei concreti vantaggi strategici per la sostenibilità nel tempo delle Aziende stesse, almeno alla prova dei fatti.
A Bergamo infatti, se prendiamo ad esempio la governance dei gruppi familiari e delle aziende ad essi afferenti, prevale l’accentramento su di un’unica persona (85,6% contro il 50,3% della media nazionale). Altra sorprendente scoperta riguarda l’età media degli imprenditori: a Bergamo l’11,1% dei leaders aziendali familiari supera gli 80 anni contro una media nazionale del 3,4%. Una sorta di “Pamir” mondiale dell’imprenditoria. Curioso se si confronta il fatto che il guiness dei primati in termini di longevità anagrafica spetta in Italia alla ligure Virginia Dighero con 114 anni ed il secondo posto alla veneta Venere Pizzinato con 113 anni. Primo e secondo dei maschi abbiamo due sardi Antonio Todde e Giovanni Frau con “soltanto” 112 anni.
Oltre 150 importanti imprenditori e professionisti bergamaschi (in questo caso equamente suddivisi nelle varie generazioni e nei differenti generi) presenti ai lavori hanno apprezzato ed annuito ai relatori quando si sono toccati quei temi più concreti quali quello di come far avvicinare i figli dell’imprenditore al lavoro della propria azienda e o quello di come far emergere e tenere saldi i valori tradizionali della famiglia e del fondatore: l’armonia nella famiglia, peraltro, rappresenta il primo ingrediente indispensabile per il buon incedere dell’attività, a dispetto delle età o dei generi rappresentati.
Al di sopra dei numeri, come abbiamo rilevato, ci sono sempre le emozioni ed i comportamenti ed il vero modello di successo passa attraverso la serietà, la correttezza e l’affiatamento tra gli attori… Questo mi viene da pensare non è molto distante dalle regole per il buon vivere di qualsiasi gruppo familiare o non! Ancora, questa modalità non è proprio nuovissima. Ricordo che, da molto piccolo, già i miei nonni più di qualche volta, tra un capriccio e l’altro, me lo raccomandavano.
La serata si è poi conclusa con un altro singolare ed eccitante momento: gli ospiti, raccolti in piccoli gruppi e guidati da alcuni giovani ingegneri della Italcementi, hanno potuto visitare lo stabilimento. Hanno potuto apprezzare ed apprendere numeri a prima vista poco percepibili: le altezze e le grandezze dei forni, la temperatura necessaria per cuocere le pietre, la precisione e l’attenzione indispensabile agli addetti per far girare perfettamente l’imponente macchina. Assolutamente nuovo e difficilmente immaginabile se non vissuto. Grazie quindi alla Italcementi, agli organizzatori, ai partecipanti ma soprattutto a quei giovani ragazzi ingegneri che hanno accompagnato i gruppi: tutti ne sono rimasti affascinati per la loro conoscenza dell’azienda e, soprattutto, per l’amore e l’enfasi con cui ne parlavano…quasi fosse stata un pezzo della loro casa!
Quando si parla di dove risieda il “vantaggio competitivo”!