Interessante l’articolo di Chiara Beghelli sul Sole 24 Ore di oggi che, prendendo spunto da una rivisitazione rivoluzionaria del senso estetico “femminista” della sociologa londinese Catherine Hakim, rende omaggio agli sforzi delle donne e, sempre di più ormai, degli uomini nel mantenersi in forma e piacevoli, provando addirittura a stimarne una rendita economica tra il 10 ed 13%! (a cura di Federico Rossi)
Il fisico ben aggraziato ed elegante, lo charme, il saper ben parlare, la vitalità, i gioielli, il trucco, i profumi e soprattutto cio’ che una persona riesce ad esprimere come immaginario erotico, sono alla base del successo e della capacità di produrre reddito. E’ infatti noto a tutti che la cosiddetta “bella presenza” facilita solitamente il raggiungimento di piu’ alti ed ambiti traguardi nella vita. Uno studio canadese arrivava a collegarlo al fatto che i “belli” solitamente vengono destinati al settore commerciale, notoriamente il motore della creazione del reddito nella nostra struttura economico-produttiva.
Basta quindi con il proverbio medioevale “le donne hanno i capelli lunghi e i cervelli corti”; continuiamo invece a credere all’altra espressione del comico greco Filemone che citava “la donna è un male necessario”.
Un bel paio di gambe sotto una bella gonna possono valere come un Mba ad Harvard…pensate cosa potrebbe accadere se l’Mba si aggiungesse alle belle gambe. Ecco quindi la nuova frontiera del marketing: tendere tutti ad essere piu’ erotici. Basta pance esagerate premi di cene e pranzi senza fine. Basta frasi sgrammaticate e senza congiuntivi. Basta con una cultura unicamente da soap opera televisiva e dimentica delle letture classiche. Basta con il tatuaggio a forma di serpente o con il seno artificiale della 7^, unica gioia del chirurgo plastico e del suo conto corrente.
L’erotismo lo ha ben sintetizzato nello stesso articolo un’importante donna imprenditrice contemporanea, Luisa Todini, quando racconta cosa ne pensa della bellezza: “ Beh un aspetto piacevole puo’ sicuramente favorire le relazioni, anche quelle di lavoro. Io ogni mattina faccio almeno 10 minuti di ginnastica e litigo con i miei ricci per cercare di essere più in forma ed in ordine possibile. Perché credo che la cura di sé esprima il rispetto per gli altri. Però se mi trovo davanti ad una donna con un trucco eccessivo, una gonna troppo corta oppure un uomo troppo abbronzato o con un mega orologio, ecco, io di quelli non mi fido affatto. Sono le persone “Ciao come sto?”, troppo concentrate su se stesse. Preferisco uno sguardo diretto, una calda stretta di mano, che ti facciano capire che hai davanti una persona che ha interesse nei tuoi confronti”.
Ecco quindi l’erotismo…non è solamente una paio di belle e lucide tette nuove o il concentrarsi su se stessi per cercare di apparire come non si è (purtroppo in molti oggi si limitano a questo) ma, ritengo anch’io, che sia la capacità di coinvolgere gli altri e di farli sentire a loro agio e, soprattutto, essere percepiti come l’elemento insostituibile che dia loro la capacità di sentirsi interessanti.