Troppo piccola la sala dell’Edoné per contenere tutti i partecipanti al primo incontro che si è tenuto dalle 19 alle 20 di lunedì 3 settembre, denominato “Valuta la tua idea”. E’ stato il primo dei tre incontri organizzati da Assimpresa con lo scopo di fare incontrare neo imprenditori che intendano proporre delle startup. Questi neo imprenditori hanno potuto esporre il loro progetto, raccogliere l’impressione dei partecipanti, e trovare chi sarebbe stato disponibile a collaborare con loro (partners, banche, venture capital).
L’incontro si è aperto con la presentazione delle idee da parte dei relativi inventori. Ciascuno è stato costretto a raccontare la propria iniziativa in meno di cinque minuti, e già questo primo sforzo è stato utile a testare sia la presentabilità dell’iniziativa che la capacità del neo-imprenditore di relazionarsi velocemente con i terzi. E’ seguita una breve votazione da parte del pubblico, che si è espresso in merito all’idea più accattivante. Questo primo risultato è servito non tanto a dare un giudizio sulla bontà e sulla fattibilità dell’idea, ma a comprendere la capacità dell’imprenditore di attrarre capitali e/o risorse umane per sviluppare il proprio business.
L’incontro è proseguito con l’analisi dei punti di forza, di debolezza, delle minacce e delle opportunità, che erano stati definiti e descritti dagli stessi imprenditori. Sotto la guida dei professionisti della società di consulenza Leaders, si è potuto constatare come l’autoanalisi degli imprenditori fosse lontana dalla realtà. In particolare, i neo-imprenditori si erano focalizzati sulle caratteristiche proprie del prodotto o del servizio, dimenticandosi di valutare la propria personale capacità di realizzare l’idea esposta. Questo aspetto è tutt’altro che secondario, considerato che il valore delle idee dipende quasi esclusivamente dalla capacità dell’imprenditore di realizzarle. In particolare, è emerso che almeno 3 delle 5 idee esposte dai quattro imprenditori, avrebbero necessitato di parner specifici per poter sperare di sviluppare l’iniziativa. Negli altri due casi proposti, è parso che il business si sarebbe potuto sviluppare solo una volta rispettate determinate pre-condizioni.
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Di seguito descriviamo brevemente le idee proposte.
EL Cid Program: Programma formativo per la creazione di Business Plan di successo.
di Nicolò Robba, di Bergamo classe 1988
Il Business: El Cid Program è un programma formativo offerto agli studenti di laurea specialistica che permette loro di lavorare su idee di business innovative, sviluppando solidi Business Plan da presentare a futuri investitori. Il Canale: El Cid Program opera attraverso un portale web, a cui possono accedere gli studenti, gli innovatori e gli investitori interessati al progetto. Il Cliente: Il cliente di El Cid Program è il singolo investitore (o Business Angel) che paga un’iscrizione annuale per accedere al portale web. Come Funziona: L’innovatore chiede di accedere al portale e sottoscrive la propria idea, garantendo la sua disponibilità a collaborare in qualità di partner con El Cid Program e gli studenti che fanno parte del suo network. Gli studenti interessati a lavorare all’idea di business offrono il proprio aiuto attraverso il portale e, se sussistono tutte le condizioni necessarie affinché si possa instaurare una collaborazione di successo, viene formato un team tra gli studenti idonei e l’innovatore. Nell’arco di 3-4 mesi, il team sviluppa il Business Plan e le ricerche di mercato. Nel frattempo è possibile che all’interno del portale le idee più interessanti e i team più meritevoli vengano approcciati dagli imprenditori iscritti, disponibili ad aiutare affinché il progetto si sviluppi nel modo migliore.
Cosa Ha fatto sino ad ora?
“Mi sono laureato in “Marketing, comunicazione aziendale e mercati internazionali” presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, ho intrapreso un percorso formativo a forte stampo internazionale viaggiando per Stati Uniti e Sud America al fine di imparare la lingua Inglese e Spagnola. Nel frattempo, ho avuto la possibilità di lavorare presso società Nord Americane ed Italiane, dove ho appreso i fondamentali della vita professionale. Ora sono iscritto ad un Master in International Management all’università ESADE di Barcellona.
Perché del progetto “El Cid”?
L’università ESADE annovera tra i suoi principali valori quello dell’imprenditorialità. Fin dall’inizio del Master tutti i professori dell’ateneo spronano i nuovi studenti a dare sfogo alla propria curiosità ed a considerare la carriera imprenditoriale quale valida alternativa alle più tradizionali avventure in consulenza e finanza. Infine, a conclusione del Master, ESADE dà la possibilità ai propri studenti di Master di scegliere come lavoro finale di tesi tra: saggio di ricerca, stage in un’impresa e progetto di business. Avendo vissuto un anno all’interno di questo ambiente ed avendo in famiglia esempi di imprenditorialità di successo, ho sempre cercato nuove idee che fossero potenzialmente di successo. Ho iniziato a definire l’idea di “El Cid Program” con alcuni compagni del Master all’inizio di Marzo. L’idea si originò dal comune disagio incontrato da molti studenti di ESADE nel trovare un lavoro soddisfacente. Le aspettative professionali promesse da un’università di primo livello internazionale come ESADE erano state per la maggior parte tradite e il futuro che si profilava non era dei più promettenti, in Spagna quanto nel resto dell’Europa.
Quali le aspettative future?
Ho ormai terminato il Business Plan di “El Cid Program” e ho già raccolto diversi pareri positivi a riguardo. Inoltre, ho avuto la fortuna di parlare con persone che si sono dette interessate a finanziare il progetto. Nei mesi successivi porterò avanti il progetto con i miei soci e continuerò la conversazione con le persone che si sono dette interessate al progetto. Nello stesso tempo, presenterò il progetto alle università, che sono un partner chiave del progetto.
L’idea del dott. Nicolò Robba è stata giudicata fattibile alla condizione che, tra i partner destinati a svilupparla, si annoverino delle Istituzioni quali l’Università o la CCIAA. (5 fans)
AUREO di Attilio Pelucchi
La Mission: Operare presso le Aziende Retail d’Arredamento e Commerciali che necessitano di un’efficace e Reale incremento del proprio Fatturato, dell’ampliamento del Bacino d’Utenza e incremento degli Utili.
Zona d’intervento: Territorio Nazionale
Strumenti & Operatività: Costruzione di Strategie Commerciali, Analisi Aziendale, Controllo Attivo con presenza fisica costante in Azienda, Analisi Competitors, Ricostruzione e Ampliamento Bacino d’Utenza, Fidelizzazioni, Ottimizzazioni siti WEB.
Tempo di realizzo: Si effettuano vari tipi di Consulenza Co-Gestione partendo da tempi minimi di 5/9 settimane sino giungere a 12/18 mesi, Tempo preventivamente concordato e stabilito su misura in base agli obiettivi.
Obiettivi: Ottenimento dei Risultati Scelti e Concordati. Dopo l’arco temporale concordato avrete ottenuto: più Fidelizzazioni — Diffusione del Brand — Posizionamento nel Mercato — Contratti di Vendita e più Fatturato giungendo così a maggiori utili.
Costo Consulenza / Co-Gestione in Partenariato: verranno calcolati solo i costi mensili base d’analisi e controllo attivo, mentre le Percentuali delle Competenze saranno liquidate secondo schemi di crescita controllati nella resa direttamente dal Titolare/Proprietà.
L’idea di Attilio Pelucchi è stata giudicata la meno attraente per i terzi (3 fans) ma la più realizzabile dal diretto interessato. In effetti, più che di un’attività di impresa è sembrato trattarsi di un’attività estremamente consulenziale. Ciò giustifica la fattibilità del progetto con scarsissimi rischi.
Vasi modulari in materiale organico decomponibile – di Alberto Trussardi, Stefania Merelli e Giada Dente
Un foglio di biopolimero con un unico e semplice modulo ripetuto più volte, un paio di forbici e qualche istruzione, ecco quel che serve al fiorista per comporre originali mazzi di fiori e temporanei vasetti di piantine all’insegna dell’ecologia. Questa l’idea che sta alla base del progetto Eco-Logic, che oltre a fornire divertenti contenitori di diverse dimensioni, si preoccupa dell’ambiente dando una soluzione immediata allo smaltimento dei propri prodotti in quanto in grado di decomporsi.
L’idea di Alberto, Stefania e Giada è quella che ha saputo maggiormente coinvolgere i presenti (28 fans), tuttavia l’iniziativa sembra essere quella con maggiori complessità di realizzazione trattandosi di un’innovazione di prodotto. Consulenti e partecipanti hanno invitato gli imprenditori a presentarsi con un progetto più articolato nel prossimo appuntamento che si terrà il giorno 1 ottobre.
Leone Belotti – Biobau ®
Mission: Diffondere nuova cultura alimentare etico-bio-km0 a partire da chi ami di più (il tuo cane) – il vero km0 sono gli avanzi
Concept: il tuo cane preferirebbe mangiare i tuoi avanzi; la popolazione più drogata di cibo chimico-industriale sono gli animali domestici; il settore pet food crocchette-bocconcini è basato su additivi chimici conservanti;
Creazione e diffusione di nuovo marchio-punto vend bio/km0 cibi freschi per cani/gatti cucinati giornalmente con avanzi/prodotti di cibi umani freschi bio/km0 da ristoranti partner; produzione / asporto /consegne a domicilio; spazio richiesto 20mq.
L’idea di Leone Belotti ha attratto la simpatia di tutti anche grazie alla capacità del suo inventore di coinvolgere emotivamente i presenti. (15 fans) Tuttavia l’iniziativa necessiterebbe di un’imprenditore intenzionato a dedicare tutto il proprio tempo a questo business, mentre il mitico Leone è sembrato più interessato a cedere l’idea.
Leone Belotti – Adv0 ®
Mission: Creazione di un marchio che caratterizzi i prodotti che non contengono pubblicità.
L’idea nasce dall’esigenza di aiutare le aziende a ridurre i budget di comunicazione; le istituzioni a ridurre inquinamento semiotico urbano, stradale, televisivo; i cittadini a prendere possesso.
Anche questa seconda idea di Leone Belotti ha suscitato l’interesse di alcuni partecipanti (4 fans) ma è si è messa in risalto la necessità che l’idea venisse sviluppata da enti pubblici e associazioni di categoria, in quanto diversamente sembrerebbe socialmente utile ma difficilmente realizzabile.
I prossimi incontri, che si terranno il 1 ottobre e il 29 ottobre, oltre a trattare i temi relativi al finanziamento delle start-up e alla possibilità di accedere ad adempimenti amministrativi agevolati, daranno la possibilità ad altri neo-imprenditori di proporre le proprie idee.
In tal senso è stato interessante l’intervento di un partecipante che ha manifesato il proprio disagio nel presentare la sua idea, temendo che la stessa venisse rapita dai presenti. E’ proprio questo l’obiettivo primario che si prefigge l’iniziativa, quello di far comprendere agli ideatori che è molto più importante comprendere la realizzabilità della propria idea rispetto al quasi nullo rischio che comporta la possibilità che la stessa venga copiata. Si pensi alla strategia di IBM, che per decine di anni, ha mantenuto nel cassetto centinaia di brevetti di idee meravigliose, ritenendo opportuno proporle al mercato solo successivamente al lancio di idee simili da parte di altri concorrenti (c.d. “the best second”).
La bontà del format del convegno è sembrata essere quella di dare l’opportunità ai partecipanti di acquisire sicurezza nei confronti del proprio business, sfruttando anche la cosiddetta intelligenza collettiva, intesa come il giudizio della comunità sulla propria idea di business.