Si sente dire spesso, tra gli addetti ai lavori e anche tra i semplici consumatori, che i vini bergamaschi, il Valcalepio Doc (tanto per citare il più noto), non è conosciuto fuori dai confini della terra orobica. Nonostante l’impegno dei produttori in prima persona e del Consorzio di Tutela che li riunisce, il vino Valcalepio (da pochi mesi affiancato dal fratello “Terre del Colleoni Doc”) ha ancora un po’ di strada da percorrere per essere conosciuto e citato a livello nazionale e internazionale.
E’ evidente che “per fare strada” occorre anche avere un prodotto buono, all’altezza della situazione. Su questo i produttori hanno compiuto negli ultimi anni grandi passi avanti ed è sempre più difficile trovare un Valcalepio discutibile o fatto male.
Tutti speriamo quindi in un futuro più ricco di soddisfazioni per i vignaioli orobici, che si tengono aggiornati e mettono impegno nel loro lavoro.
Per carità, le soddisfazioni e i riconoscimenti non mancano e spesso si legge di vini made in Bergamo premiati a questo o quel concorso. Fa piacere perciò leggere su un quotidiano nazionale importante come “La Stampa”, a firma di un giornalista altrettanto importante, Paolo Massobrio, il titolo di un articolo che recita “La rinascita del Valcalepio”. Leggo l’articolo e trovo buoni giudizi sui vini della azienda Cascina del Bosco-Bonaldi, che estende i suoi quattro ettari di vigneto nel Parco dei Colli a Petosino di Sorisole. «Dopo anni di monitoraggio dei vini di questa terra orobica – scrive Massobrio – mi sono ritrovato in pieno sia con il Valcalepio Bianco sia con il Rosso». Al giornalista piemontese è piaciuto su tutti il Valcalepio Rosso Riserva 2008. Piacevole scoperta anche per i due Metodo Classico Brut prodotti dall’azienda Bonaldi: il Capsula Nera che rimane sui lieviti per 24 mesi e il “Capsula Oro” che prolunga l’affinamento per tre anni.
Soddisfatta per i positivi giudizi Giancarla Bonaldi, che si occupa dell’azienda con l’enologo Fulvio Santini e il cantiniere Mauro Mazzoleni:«Considero questi giudizi positivi riferiti anche ad altri colleghi della Valcalepio che come noi lavorano con impegno per un definitivo rilancio delle nostre belle colline vitate».