“Il conflitto Russo-ucraino: chiavi di lettura e spunti di riflessione”, è il titolo dell’incontro in programma giovedì 21 aprile dalle 14.30 alle 17 presso l’Aula Galeotti in via Dei Caniana, 2, a conclusione della rassegna organizzata dall’Università degli studi di Bergamo per conoscere e comprendere i risvolti della guerra in Ucraina. L’incontro, introdotto e moderato dalla Prorettrice all’internazionalizzazione prof.ssa Flaminia Nicora, accessibile anche online, vedrà gli interventi dei proff.: Giuseppe Franchini, docente di Sistemi per l’energia e l’ambiente, Gianmaria Martini, docente di Economia Applicata, Ivo Lizzola, docente di Pedagogia Generale e Sociale, e Liana Golietiani, docente di Lingua e Cultura Russa.
Sarà invece la sociologa e antropologa ucraina Olga Filippova, in dialogo online con prof.ssa Chiara Brambilla, a stimolare la riflessione degli studenti nell’incontro in programma mercoledì 27 aprile dal titolo “University cooperation promoting a culture of solidarity against the violence of war. The experience of Ukrainian anthropologist and sociologist Olga Filippova”. Il professore associato della School of Sociology – V.N. Karazin Kharkiv National University, Olga Filippova che, sulla scia dell’invasione russa dell’Ucraina, è stata costretta a fuggire dal suo Paese e ora è ospitata come ricercatrice presso l’Università della Finlandia Orientale a Joensuu, parlerà della collaborazione instaurata con l’Università di Bergamo nell’ambito del progetto EUBORDERSCAPES EU-FP7 (2012-2016) e racconterà come la sua esperienza di sopravvivenza alla guerra sia testimonianza di una cooperazione interuniversitaria europea che promuove una cultura della solidarietà contro la violenza del conflitto.
Il dialogo, organizzato dai proff. del Dipartimento di Scienze umane e sociali Chiara Brambilla e Gianluca Bocchi, si terrà in lingua inglese con possibilità di traduzione consecutiva dall’italiano all’inglese per chi volesse intervenire nella discussione.
EUBORDERSCAPES, finanziato attraverso il 7° programma quadro dell’UE per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, è un progetto di ricerca internazionale volto a tracciare e interpretare il cambiamento concettuale nello studio dei confini. Il progetto ha visto, dal 2012 al 2016, 22 istituzioni partner di 17 stati diversi, inclusi diversi paesi extra UE, e si è posto il fine di osservare il cambiamento concettuale in relazione alle fondamentali trasformazioni sociali, economiche, culturali e geopolitiche che hanno avuto luogo negli ultimi decenni.
I confini statali sono il quadro di riferimento del progetto, così come i confini etnografici/antropologici. L’approccio adottato enfatizza il significato sociale e la soggettività dei confini statali, mentre interroga criticamente le categorie “oggettive” della territorialità statale e delle relazioni internazionali. |