Devono avere almeno 70 anni di attività, arredi e spazi originali, aver ospitato personaggi, avvenimenti e vicende della storia italiana. Sono i “Locali storici d’Italia”, la cui associazione riunisce i più antichi e prestigiosi alberghi, ristoranti, trattorie, pasticcerie-confetterie e caffè letterari che sono stati e sono per certi versi ancora protagonisti e artefici della storia italiana. In tutta Italia sono 240.
Bergamo ne ha sempre annoverati quattro, ma nella edizione 2014 della Guida (che viene pubblicata da 38 anni) ne sono segnalati solo tre, tutti in Città Alta: Pasticceria Cavour, Taverna del Colleoni, Caffè del Tasso.
A sorpresa manca la Pasticceria Balzer, da sempre presente: sotto i portici del Sentierone, nel rifacimento piacentiniano del centro di Bergamo Bassa, è considerata ancora da molti l’elegante sosta durante il passeggio, soprattutto domenicale. Nelle sue sale, insieme agli artisti del dirimpettaio Teatro Donizetti, spesso sono ospiti personaggi del mondo economico, culturale e politico della città. Sul motivo della esclusione non siamo riusciti a sapere nulla di certo. Dal 2007 la gestione del Balzer è affidata alla multinazionale Served Air Chef.
La Pasticceria Cavour di via Gombito, aperta nel 1880 da una famiglia di origine piemontese che la dedicò al grande protagonista dell’unità d’Italia, è stata cenacolo dei poeti vernacoli bergamaschi riuniti nel Ducato di Piazza Pontida, che trasmigravano con le loro rime nei locali più tipici della città. Frequentato da molti artisti quando il vicino Teatro Sociale era in attività. Bellissimo l’interno a volte, con arredi di fine Ottocento. Oggi è gestito dalla famiglia Cerea, la stessa del ristorante “Da Vittorio”.
Risale al 1744 la data di nascita della Taverna del Colleoni, in Piazza Vecchia. In un palazzo del XIV secolo, ristrutturato dal Bramante, il ristorante dedicato al condottiero bergamasco si apre su una delle più belle piazze d’Italia, centro per secoli della vita pubblica dell’antica Bergamo. Ottimo ristorante, si avvale da anni della professionalità di Pierangelo Cornaro e del figlio Nevio.
Ancora più antica, addirittura fatta risalire al 1476, la data di inizio attività del Caffè del Tasso, sempre in Piazza Vecchia. Da antica locanda com’era, l’edificio ha subìto trasformazioni in epoca neoclassica. Qui si riunirono e si arruolarono molti volontari bergamaschi per l’impresa garibaldina dei Mille nel 1860. Da 25 anni è gestito dalla famiglia Menalli.
Nata nel segno del turismo culturale, l’associazione Locali Storici d’Italia è presieduta da Giuseppe Nardini di Bassano del Grappa, formata e sostenuta dagli stessi proprietari e gestori dei locali, con la missione di difesa e di valorizzazione di questo patrimonio di pubblici esercizi che corre lungo l’Italia, veri e propri “musei dell’ospitalità” che gran parte hanno avuto nelle vicende politiche, culturali, artistiche e sociali della nazione. Tra i locali più celebri, a Milano il ristorante Bagutta, nella omonima via, cenacolo di scrittori; il ristorante Savini, in Galleria; il Biffi Scala, che ebbe tra i clienti Toscanini, Mondadori, De Chirico e Montale. A Roma il Caffè Greco, in via Condotti, dove sono passati pensatori, artisti e letterati. A Padova il Caffè Pedrocchi, di proprietà del Comune, che Stendhal definì “le meilleur cafè d’Italie”. A Venezia l’hotel Danieli, in Riva degli Schiavoni, che già nel Quattrocento ospitava i grandi personaggi di passaggio a Venezia.