“Incontriamo i grandi chef” inaugura un nuovo capitolo dell’attività di Ristoranti Regionali-Cucina DOC www.ristorantiregionali.it, l’associazione nata nei primi anni Settanta dello scorso secolo, in provincia di Bergamo, da sempre sostenitrice del ruolo culturale dell’enogastronomia del territorio, nonché della sua efficacia nella promozione turistica.
L’associazione, oggi no profit, che conta alberghi e ristoranti in sette regioni del Paese, inizia l’attività 2020 dal Trentino dove, il 3 febbraio, ha organizzato un corso di aggiornamento professionale per gli chef dei suoi associati, curato da Sergio Mei.
Nato a Santadi (Cagliari), classe 1952, Sergio Mei ha un curriculum di tutto rispetto: inizia giovanissimo e si forma nei più importanti ristoranti storici di Milano come Griso, Biffi e Savini. Dopo essere stato Executive chef all’Excelsior Hotel di Bergamo , nel ‘86 arriva all’Hotel Palace di Milano, quindi porta la cucina italiana nel mondo, lavorando negli hotel del gruppo degli Aga Khan. Trascorre i suoi ultimi 21 anni di carriera all’Hotel Four Seasons di Milano. Per dieci anni ha tenuto corsi a l’Ecole Lenotre, il più prestigioso istituto di catering di Francia e ancora oggi insegna in prestigiose scuole italiane. Primo chef di albergo ad ottenere la stella Michelin, nel ’90 riceve il premio” Discepolo d’Escoffier” a Cannes, nel ’94 vince la Culinary World Cup di Lussemburgo, nel ’98 viene nominato chef dell’anno dall’Accademia della Cucina Italiana. Ha al suo attivo anche la pubblicazione di alcuni libri : “A legna e carbone, “ Né carne né pesce”, “ Pesce fuor d’acqua: storie e ricette di Sergio Mei”.
Tre frasi riassumono il pensiero del grande chef: “Mi piace sperimentare, ma credo anche che non ci sia nulla di nuovo sotto il sole”, “La perfezione non esiste, ma esistono ricette straordinarie”, “Reinvento e reinterpreto ricette tradizionali”. La sua filosofia, accanto all’indiscussa professionalità al di sopra delle mode, fanno di lui il docente ideale per gli chef di Ristoranti Regionali. Nel corso di cucina realizzerà ricette che possono essere proposte nei locali di ogni regione con un omaggio al Trentino, regione ospitante.
Completamente dedicata alla sua terra, invece, la cena del 5 febbraio presso il ristorante Da Pino di San Michele all’Adige (TN) : “Sapori di Sardegna con lo chef Sergio Mei e lo chef di casa Giuseppe Prencipe”. Abbinati al menù alcuni vini della Cantina Santa Maria la Palma di Alghero (SS), riconosciuta come la maggiore produttrice di Vermentino nell’isola, che trova un territorio d’elezione nei 700 ettari vitati in una sconfinata pianura compresa tra il golfo di Alghero e la Baia di Porto Conte, accarezzati dalla brezza marina. La coltivazione nel territorio inizia nel 1946, con la bonifica delle terre della Nurra, nel 1959 i primi 100 soci fondano la Cantina; oggi sono 300 che conferiscono 65mila quintali di uve selezionatissime. Tra i vitigni autoctoni spiccano Vermentino, Monica, Cannonau, Cagnulari. Produzione complessiva di 4 milioni 750 mila bottiglie vendute in Italia e nei principali mercati del mondo.
Continua così il gemellaggio tra Trentino e Sardegna che ha registrato il grande successo della cucina del ristorante Da Pino, di Danilo Moresco, di San Michele all’Adige e della Cantina Pojer & Sandri di Faedo, premiati dal sindaco di Alghero, Mario Conoci, nell’ambito di un convegno enogastronomico nazionale, realizzato lo scorso ottobre ad Alghero, la bella cittadina catalana del nord ovest della Sardegna.
Nella foto da sinistra: lo chef del Ristorante da Pino Giuseppe Prencipe, Fiorentino Sandri, il sindaco di Alghero Mario Conoci, Danilo Moresco.