La malaria colpisce ogni anno più di 2 milioni di persone nel sud-est asiatico, soprattutto bambini sotto i 5 anni di età e donne incinte. L’infezione viene trasmessa con il semplice morso di una zanzara infettata da uno dei 4 parassiti malarici, il più aggressivo dei quali è il Plasmodium Falciparum, molto diffuso in Myanmar e in Zimbabwe.
Cesvi da oltre 10 anni lavora in entrambi i Paesi per far fronte a questo killer silenzioso. Di fronte a un parassita che diventa ogni anno più resistente ai farmaci, la prevenzione rimane l’unica arma efficace. E ci vuole anche l’aiuto dei donatori, stimolati da un testimonial d’eccezione come l’attore bergamasco Alessio Boni.
La malaria, infatti, ogni 30 secondi uccide un bambino. Cho, Soe, Naing e la piccola Nelleni sono solo alcuni dei bambini che sono riusciti a vincere questa malattia grazie all’aiuto e alle cure del Cesvi, che con le sue cliniche mobili ha raggiunto il piccolo e sperduto villaggio di Let Pan Kone, nella poverissima regione di Mandalay, nel nord del Myanmar. Con l’arrivo del Cesvi Cho, Soe, Naing e Nelleni hanno avuto accesso ai test antimalarici e ai trattamenti sanitari specifici.
Il programma avviato da Cesvi nello Shan State, in Myanmar, raggiunge oltre 220 mila persone in 1.054 villaggi. Sette team composti da un medico, un infermiere, un microscopista e un assistente sanitario, tutti locali, lavorano insieme a una rete di volontari per svolgere attività di prevenzione, diagnosi e trattamento farmacologico antimalarico. Questi team si occupano di visite regolari nei villaggi e della gestione di ambulatori fissi, avvalendosi di una clinica mobile per raggiungere le aree più remote. L’obiettivo è offrire a tutti l’accesso alla diagnosi e al trattamento e diffondere una maggiore conoscenza della malaria e delle modalità di prevenzione.