L’instabilità e le preoccupazioni legate al Covid hanno influenzato i comportamenti degli italiani e la loro propensione a chiedere un finanziamento per sostenere consumi e progetti di spesa. Secondo le stime eseguite dal Barometro del Credito alle Famiglie (fonte Eurisc, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da Crif) nel 2020, se paragonato all’anno precedente, è stata registrata contrazione del 24,7 per cento per le richieste di prestiti personali e del 13,5 per cento per i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi. Aumentano invece del 2,8 per cento le richieste di mutui e surroghe, con queste ultime che hanno determinato la performance positiva del comparto. Il 2020 si è caratterizzato anche per un andamento contrastato degli importi medi richiesti, che per i mutui immobiliari si sono attestati a 133.577 euro (in crescita del 2,0 per cento rispetto all’anno precedente), contro i 6.706 euro dei prestiti finalizzati (-1,5 per cento rispetto al 2019) e i 12.498 euro dei prestiti personali (-2,3 per cento).
Per quanto riguarda la Lombardia, dallo studio di Crif emerge come nell’anno appena concluso il numero di richieste di nuovi mutui e surroghe sia cresciuto del 2,7 per cento, con aumento generalizzato in tutte le province. Fanno eccezione Sondrio e Bergamo, dove si è registrato un calo dello 0,8 per cento. Decisamente peggiore la performance dei prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi e dei prestiti personali, che in tutte le province mostrano una pesante flessione che riflette la debolezza dei consumi. Nello specifico, a Bergamo la flessione è stata del 20,4 per cento; nel complesso i prestiti finalizzati in tutta la Lombardia segnano un -19,6 per cento.