Sono 370 i lavoratori che compaiono nella lista di mobilità validata questa mattina dalla Sottocommissione provinciale sugli ammortizzatori sociali di Bergamo e che vanno ad aggiungersi ai moltissimi a tempo indeterminato che sono stati licenziati a partire dall’inizio del 2013 nella nostra provincia. La comparazione con lo stesso periodo del 2012 esclusivamente per le mobilità secondo la legge 223/91 (cioè quelle relative a lavoratori di aziende al di sopra dei 15 dipendenti) conferma il forte aumento dei licenziamenti: nel periodo tra gennaio e aprile dello scorso anno i lavoratori licenziati erano stati 812 mentre nello stesso periodo del 2013 i licenziamenti risultano essere 1.519, con un aumento di 707 unità pari a circa l’87%. «Nelle precedenti riunioni della Sottocommissione provinciale abbiamo chiesto più volte che ci venisse fornito il dato complessivo dei licenziamenti, quindi anche la cifra dei casi registrati nelle piccole aziende, per avere un quadro complessivo della situazione relativa alla perdita di posti di lavoro a tempo indeterminato», ha spiegato fa Fulvio Bolis, responsabile del settore del Mercato del Lavoro per la segreteria provinciale della Cgil. «La Provincia ci ha fornito i dati che, ancora una volta, risultano essere davvero allarmanti: nel periodo fra gennaio ed aprile 2013 sono stati licenziati da aziende fino a 15 dipendenti 2.682 lavoratori (nello stesso periodo del 2012 erano stati 2.650). Dunque il dato complessivo ci dice che da gennaio ad oggi si sono persi 4.201 posti di lavoro a tempo indeterminato».